La Nuova Sardegna

Sassari

Liceo sportivo, genitori pronti alla guerra

di Andrea Massidda
Liceo sportivo, genitori pronti alla guerra

Ma presto la Regione dovrebbe sanare il vizio di forma che ha portato il Tar ad annullare il corso di studi al Canopoleno

27 agosto 2014
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SASSARI. Se entro il 14 settembre - cioè alla vigilia dell’inizio dell’anno scolastico - la Regione non rimedierà al vizio di forma che una ventina di giorni fa ha portato il Tar della Sardegna ad annullare l'istituzione del liceo sportivo nel Convitto nazionale Canopoleno (secondo la sentenza la giunta Cappellacci deliberò senza prima consultare la Commissione Cultura), i genitori degli studenti coinvolti loro malgrado in questo vero e proprio pasticcio burocratico sono pronti a combattere anche attraverso le vie legali. È quanto è emerso ieri pomeriggio nel corso di una riunione convocata nell’istituto di via Luna e Sole. «Inizialmente - spiega Stefano Serra, eletto portavoce delle mamme e dei papà degli alunni - presenteremo un esposto alla procura della Repubblica affinché venga garantito il diritto allo studio dei nostri figli. Poi - continua - se la faccenda tirerà per le lunghe, in anticipo sulla scadenza dei termini di legge faremo partire una serie infinita di ricorsi al Tribunale amministrativo». Impugnazioni - sembra di capire - in grado di mettere in discussione l’intero Piano di dimensionamento scolastico. Della serie: muoia Sansone con tutti i Filistei.

Tuttavia, sempre ieri al Canopoleno è intervenuta anche Vanna Contini, dirigente scolastica del Convitto nazionale, che ha subito placato gli animi spiegando di aver ricevuto attendibili assicurazioni istituzionali su una rapida risoluzione del problema. «Si tratta di attendere qualche giorno - spiega lei stessa - poi la pratica cassata dal Tar su ricorso presentato dal sindaco di Porto Torres riprenderà l’iter corretto passando in Commissione Cultura e, salvo colpi di scena, la nuova giunta regionale confermerà l’approvazione di febbraio». Del resto, una volta sanato il vizio formale, tornare indietro sulla decisione adottata, con il ministero che peraltro ha già assegnato al Canopoleno il codice del corso di studi e persino l’organico dei docenti, andrebbe contro ogni logica per non dire contro il buonsenso. Ma in Italia è sempre suggeribile non dare mai nulla per scontato. Così, nel frattempo, i genitori degli studenti pur mantenendo un profilo basso affilano le armi e si preparano a un’eventuale battaglia a colpi di carte bollate. «Se i nostri figli perdono questo treno non avranno mai più la possibilità di frequentare il corso di studi da loro scelto e per il quale hanno passato una selezione - dicono -, quindi siamo decisi a far causa ai responsabili, che pagheranno i danni morali e materiali di questa scelleratezza politica».

La rabbia è tanta e si percepisce. «Con questa storia assurda ci hanno rovinato l’estate», si sfoga Emilia Fois. «I nostri ragazzi stanno vivendo la vicenda con grande frustrazione e senso di profonda ingiustizia», aggiunge Michele Farru. Già, perché - ricorsi e controricorsi a parte - qualcuno sembra essersi dimenticato che è in gioco il futuro di adolescenti in procinto di entrare nel mondo dei grandi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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