La Nuova Sardegna

Sassari

L’ultimo gesto di onestà di Diego: un portafogli restituito

di Nadia Cossu
L’ultimo gesto di onestà di Diego: un portafogli restituito

Dieci giorni prima dell’incidente mortale, il 22enne di Usini aveva restituito ai carabinieri un borsellino trovato in spiaggia. Oggi i funerali

27 agosto 2014
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SASSARI. Due occhi come i suoi, così grandi, profondi, pieni di luce, non potevano che rispecchiare un animo gentile, onesto, premuroso. Quattro giorni dopo la morte di Diego Pinna – il giovane ventiduenne di Usini che ha perso la vita in un incidente stradale sulla Sassari-Alghero – viene fuori un episodio che risale all’11 agosto. Quella mattina Diego e la sua fidanzata Silvia Pani (anche lei rimasta coinvolta nell’incidente) erano andati dai carabinieri di Alghero per restituire un portafogli che avevano trovato in spiaggia poco prima. Proprio in quel momento si presentavano in caserma due turisti di Milano per denunciare lo smarrimento. Un incontro casuale che ha permesso alle due coppie di stringere amicizia, tanto da scambiarsi numeri di telefono e contatti web.

Dentro il portafogli c’erano circa duecento euro oltre a documenti e carte di credito. Diego e Silvia non hanno avuto il minimo dubbio quando hanno raccolto da terra il borsello: sono andati dritti in caserma per restituirlo. Un gesto che oggi suscita una commozione immensa e testimonia come il giovane di 22 anni avesse fatto propri i valori di onestà e rispetto verso gli altri che mamma Maria e babbo Salvatore avevano trasmesso a lui e a suo fratello Gavino fin da quando erano piccoli. Un gesto che solo ieri è tornato alla mente agli stessi militari che potrebbero persino pensare di dare un encomio a questo giovane che oggi non c’è più ma che solo pochi giorni prima di morire aveva dimostrato di essere un cittadino modello, una persona perbene, un ragazzo che amava divertirsi e vivere onestamente.

Oggi alle 18 in piazza Conciliazione, di fronte alla chiesa della Natività, saranno celebrati i funerali da don Gerolamo Derosas e don Luigi Casula.

Uno spazio all’aperto perché nella chiesa ci sono lavori di ristrutturazione e l’altra che c’è in paese sarebbe troppo piccola per contenere tutte le persone che vorranno partecipare ai funerali. Ieri pomeriggio, intanto, alle 16.30 l’arcivescovo di Sassari Paolo Atzei ha voluto salutare la famiglia del giovane nella camera mortuaria dell’ospedale Civile. Ha pregato insieme a loro, a don Gerolamo e ai tantissimi amici che in questi giorni non hanno lasciato solo Diego neppure per un istante. Sono rimasti accanto alla sua bara mattina e sera, lo hanno vegliato senza mai stancarsi. Hanno pianto per lui, per questo distacco così improvviso e doloroso che sarà difficile da gestire e superare.

Intanto, sul fronte investigativo, sarebbero arrivati gli esiti dell’alcoltest e degli esami del sangue eseguiti sul 39enne Paolo Pes. Era lui alla guida della Renault Clio che avrebbe invaso la corsia opposta di marcia all’altezza della rotatoria di Rudas provocando lo scontro frontale con la Punto della vittima. Ma negli uffici della Procura della Repubblica di Sassari è silenzio assoluto, nulla trapela. Titolare del fascicolo è il pubblico ministero Emanuela Greco.

Probabilmente qualcosa in più si saprà soltanto nei prossimi giorni. Si tratta di sapere se il 39enne residente a Sorso, disoccupato, si fosse messo al volante dopo aver assunto alcol o droghe. Un accertamento che è prassi quando si verifica un qualsiasi incidente stradale. A maggior ragione se mortale come nel caso specifico. Perché se dovesse emergere la guida in stato di ebbrezza, ad esempio, i provvedimenti sarebbero decisamente più severi. Ma prima di conoscere l’esito degli esami non si possono azzardare ipotesi. Resta solo il dolore per l’ennesima giovane vittima di una strada maledetta.

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