La Nuova Sardegna

Sassari

Corte d’Appello, tra paura e falsi allarmi

di Giovanni Bua
Corte d’Appello, tra paura e falsi allarmi

Il Cdm di venerdì non dovrebbe decidere sul taglio ma c’è chi teme un blitz. E parte la mobilitazione

27 agosto 2014
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SASSARI. Assemblea degli avvocati di Sassari, Nuoro e Gallura convocata per domani mattina. E tavolo interistituzionale chiamato a raccolta dal sindaco Nicola Sanna per venerdì 5 settembre. Con parlamentari sardi, consiglieri regionali, rappresentanti degli ordini e dei sindacati delle professioni legali, organizzazioni sindacali del settore della Giustizia. Entrambi chiamati a fare il punto sulla situazione della Corte d'appello di Sassari. E a organizzarne la difesa.

Il Cdm. Nel mezzo il consiglio dei ministri di venerdì. In cui si dovrebbe parlare del piano del ministro Andrea Orlando sulla revisione dei distretti giudiziari, che prevede la soppressione di 6 delle 26 Corti d'Appello nazionali. Con la mannaia che, a detta di molti organi di stampa (e di alcune gole profonde della segreteria di Orlando) calerebbe proprio sulla sede distaccata di Sassari, con buona pace delle rassicurazioni che lo stesso ministro diede lo scorso 5 agosto al sindaco Sanna.

I senatori. «Venerdì non verranno assunte decisioni definitive sul futuro della corte d'appello di Sassari - rassicurano i senatori Pd Giuseppe Luigi Cucca e Silvio Lai -. Il governo sta per avviare un percorso di riforma delle sedi giudiziarie ma niente è stato deciso e nessun decreto legge verrà approvato nei prossimi giorni, si parla solo di una legge delega che dovrà poi passare al vaglio degli organismi parlamentari. Evitiamo dunque gli allarmismi e le fughe in avanti. Anche se come parlamentari del territorio assumiamo sin da ora l'impegno di difendere in tutte le sedi quello che riteniamo essere un diritto ed un'esigenza imprescindibile».

Gli avvocati. Parole rassicuranti, che non placano però gli animi. Il rischio blitz infatti rimane. «E nessuno - sottolinea l'avvocato Zena Orunesu del foro di Sassari - nemmeno nella segreteria del ministro ci ha assicurato che in cdm, invece di una legge delega, passi invece un decreto legge che taglia Sassari». Preoccupazione condivisa dai colleghi che ieri mattina hanno riunito il consiglio dell'ordine. E hanno convocato un'assemblea straordinaria degli iscritti, aperta anche a Nuoro e Tempio-Olbia, nei locali della Corte di Appello, per domani alle 11. «Chiunque conosca i numeri e la realtà giudiziaria dell'isola - scrive in una nota il consiglio dell'ordine degli avvocati di Sassari- sa come la sezione distaccata di Sassari rientri pienamente, persino superandoli, tra gli standards di efficienza recepiti dal Ministero. Ipotizzarne una malaugurata soppressione si porrebbe in contrasto con ogni regola del buon senso. .Gli Ordini Forensi di Sassari, Nuoro e Tempio-Olbia, hanno oggi investito il presidente della Regione Sardegna del problema ed attendono da lui una presa di posizione netta e chiara a favore dei territori interessati".

Il sindaco. "Sul pezzo" anche il sindaco di Sassari Nicola Sanna. «Dopo la presentazione del progetto di riforma del ministero della Giustizia al Consiglio dei ministri, la partita vera e propria sulla "conservazione" degli uffici sassaresi della Corte d'appello si giocherà in Parlamento – spiega – . È necessario organizzarsi per fare in modo che il Parlamento dia indicazioni puntuali sul mantenimento della Sezione distaccata della Corte d'appello di Sassari. La questione, adesso, è tutta parlamentare perciò dobbiamo mobilitarci perché in quella sede i nostri politici diano al governo indicazioni che tengano conto delle caratteristiche specifiche del nostro territorio. Tra cui il possibile arrivo al carcere di Bancali Sassari dei detenuti in regime di 41-bis".

La Regione. Chiama in causa la Regione invece il consigliere regionale Marco Tedde: «Occorre - attacca l'esponente azzurro- che il Presidente Pigliaru faccia sentire alta sua voce, in rappresentanza del popolo sardo, ed intervenga presso Renzi per bloccare questo ulteriore tentativo di impoverimento istituzionale della Sardegna».

Giù le mani. «Giù le mani dalla corte d'Appello - tuona il segretario dell'associazione nazionale forense Annamaria Ajello - sarebbe l'ennesimo frutto di una stagione di riforme miopi dettate dalla esclusiva esigenza di tagliare i costi a discapito della sua efficienza».

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