La Nuova Sardegna

Sassari

Acqua a peso d’oro, insorge Carbini

di Giulio Favini
Acqua a peso d’oro, insorge Carbini

A Santa Maria Coghinas bollette anche da 35mila euro. Il sindaco si rivolge all’Adiconsum: «Abbanoa non può fare cassa»

26 agosto 2014
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SANTA MARIA COGHINAS. A Santa Maria Coghinas Abbanoa fa acqua da tutte le parti. Alcune settimane fa era il depuratore comunale a creare disagi in paese, ora sono le bollette pazze con cifre esorbitanti addirittura di 35mila euro a provocare scompiglio e disperazione tra le famiglie. Ai cittadini non è rimasto altro da fare come nella precedente circostanza che rivolgersi all’amministrazione e il sindaco Pietro Carbini si è preso in carico il problema per tentare di risolverlo coinvolgendo la comunità. «Non siamo disposti a lasciare i nostri cittadini soli nello sconforto ad affrontare situazioni di emergenza quali il pagamento di bollette stratosferiche, solamente perché Abbanoa è interessata a fare cassa – dichiara il sindaco Carbini –. Vogliamo vederci chiaro e per questo come amministrazione ci siamo messi in contatto con l’Adiconsum per tutelare i nostri concittadini. Perciò ho indetto nei prossimi giorni un’adunanza pubblica per informare i nostri concittadini se le bollette dovranno essere pagate o meno. Anche perché – continua il sindaco di Santa Maria Coghinas Carbini – molti degli importi richiesti sono da tempo prescritti e Abbanoa non si può svegliare da un momento all’altro e chiedere soldi alle famiglie che già sono abbastanza tartassati dal fisco e oberati dalle spese quotidiane che devono affrontare».

Nel paese della bassa valle sono diverse le famiglie che stanno ricevendo delle bollette con cifre che superano le migliaia di euro. «Noi in questi giorni abbiamo ricevuto l’intimazione a pagare una bolletta da 35mila euro – dichiara Attilia Puttolu –, eppure siamo sempre stati regolare con i pagamenti. Devo aggiungere – spiega la signora Puttolu – che a volte arrivavano da Abbanoa bollette in bianco dove non era richiesto nessun importo da pagare. Non posso credere – conclude Attilia Puttolu – che per i fabbisogni della nostra famiglia e per abbeverare un po’ del nostro bestiame, in quattro anni abbiamo consumato la bellezza di 35mila euro di acqua. Prima di pagare, però, vogliamo tutelarci, ma di certo non ci vogliamo tirare indietro se qualcosa è da saldare ad Abbanoa».

Un’altra bolletta recapitata ad una famiglia di Santa Maria Coghinas è di circa quindicimila euro: «Mio marito, titolare dell’utenza non è in casa in quetso momento– ha dichiarato la moglie raggiunta telefonicamente – ma confermo che in questi giorni anche noi abbiamo ricevuto una bolletta di tale cifra. Noi abbiamo sempre pagato regolarmente e non riusciamo a spiegarci il perché di una cifra così oneroso”. E il commento generale è che in un momento di forte difficoltà sociale ed economica di certo non era proprio il caso che anche Abbanoa ci si mettesse ad aggravare lo stato di disagio che si vive nella bassa valle del Coghinas, in un’estate che ha visto molti vacanzieri che però hanno limitato al limite i loro consumi.

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