La Nuova Sardegna

Sassari

Incidente sui tappeti, ora parla il sindaco: Comune senza colpe

di Giulio Favini
Incidente sui tappeti, ora parla il sindaco: Comune senza colpe

Valledoria, Tore Terzitta replica alle insinuazioni del gestore Proseguono le indagini per chiarire come la donna si è ferita

24 agosto 2014
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VALLEDORIA. Proseguono le indagini dei carabinieri di Valledoria coordinati dal tenente Andrea Asuni per fare chiarezza sulla dinamica dell’incidente occorso alla donna di 45 anni che si trova ancora in prognosi riservata all’ospedale civile di Sassari e rischia di rimanere paralizzata a causa del colpo ricevuto dopo la caduta sul tappeto elastico. In particolare gli inquirenti stanno vagliando attentamente le testimonianze e le eventuali responsabilità penali, civili e amministrative dei soggetti coinvolti nella vicenda. Nel frattempo il sindaco di Valledoria Tore Terzitta replica alle accuse mosse dal titolare dell’esercizio pubblico Franco Marco Dagnino. Quest’ultimo rinfaccia all’amministrazione comunale di aver ignorato per 15 anni che bisognava sanare un’attività eventualmente abusiva. «Sono rimasto molto sorpreso dalle dichiarazioni rilasciate dai gestori dell’attività dove si è verificato l’incidente - scrive il primo cittadino di Valledoria -. Speravo che buonsenso e prudenza inducessero ad astenersi da dichiarazioni come quelle che ho letto sulle pagine della Nuova Sardegna.  Ho già  detto che l’ordinanza adottata è da considerarsi un atto dovuto. La relazione dei carabinieri e dei vigili del fuoco riporta elementi che configurano la totale abusività della presunta attività. Ma questo sarebbe trascurabile e degno di una semplice sanzione amministrativa, rispetto alla mancanza delle omologazioni, del controllo periodico e delle relative coperture assicurative delle attrezzature».

E ancora: «Quanto poi alla presunta autorizzazione del 1999, esibita dal titolare, - conclude il sindaco - posso dire che consiste in una sorta di promessa di assenso all’occupazione di un’area che il Comune di Valledoria non deteneva e che ha acquisito solo nel giugno 2014 e che fino ad allora era di proprietà privata seppur catalogata urbanisticamente come standard. Non mi pare proprio che questo documento possa essere equiparato ad un’autorizzazione! Ciò significa che lo spettacolo viaggiante, categoria nella quale ricade l’attività di cui parliamo e che si svolgeva su area privata fino a 2 mesi fa, è da considerare abusivo sotto tutti gli aspetti. Tentare di spostare su altri eventuali responsabilità è un tentativo maldestro. Sarebbe come se, in un circo installato su area pubblica, una tigre, fuggita dalla gabbia, mordesse qualcuno e il titolare del circo tentasse di renderne responsabile il Comune che ha messo l’area a disposizione».

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