La Nuova Sardegna

Sassari

“Voce amica”, trent’anni combattendo la solitudine

di Giovanni Bua
“Voce amica”, trent’anni combattendo la solitudine

L’associazione di volontariato attiva in città dal 1982 cerca nuovi iscritti È protagonista a livello nazionale con la campagna ideata a Porto Torres

22 agosto 2014
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SASSARI. Il peggior nemico, che non è mai cambiato? La solitudine. Noi aiutiamo persone sole. Spesso a un passo dal farla finita. Le aiutiamo a mettere in fila i loro pensieri. E, speriamo, di nuovo in moto la propria vita.

Mentre parla tradisce tutta la sua passione e la sua professionalità Annalisa Masala. E d’altronde senza queste due doti non sarebbe possibile resistere a lungo dentro Telefono Amico, l’associazione di volontariato che, dal 1967 a livello nazionale, offre un servizio di ascolto telefonico a chiunque si trovi ad affrontare un periodo di solitudine, angoscia, tristezza, sconforto.

Un brand che dal 2006 ha unito i gruppi di volontari di tutta Italia sotto un unico numero. E dentro cui è confluita anche la storica Voce Amica Sassari, operativa in città dal 1982 «Unirci al gruppo – spiega Masala, che della Onlus è vicepresidente nazionale – ci ha permesso di aumentare le ore di copertura del servizio, che ora è attivo dalle 10 alle 24. E rendere più semplice il nostro principale obiettivo: la diffuzione del numero telefonico».

Un’associazione costituita da un gruppo di circa 700 volontari sparsi in tutta Italia, eterogenei per età, studi, professione e sesso. Tra i quali l’agguerrita pattuglia di sardi, una ventina, quasi tutte donne dai 30 ai 70 anni guidati dal Ornella Leoni, recita un ruolo da protagonista.

Per il 2014 la Onlus ha infatti deciso dare una rinfrescata alla sua immagine, avvalendosi di competenze e modelli tutti made in Sardinia: un’agenzia di comunicazione di Porto Torres (la Kairos) che ha ideato la campagna pubblicitaria, una fotografa di Sassari che ha scattato le foto e come modelli numerosi cittadini che, con simpatia e ironia, si sono prestati alla causa offrendo spontaneamente i loro volti per rappresentare gli operatori del servizio telefonico.

«Si sono arresi di fronte alla nostra esuberanza», scherza Annalisa Masala. Esuberanza che deriva da 30 anni in prima linea, passati tra ricerca fondi, con i volontari che, oltre che mettersi a disposizione per 12 ore mensili in maniera completamente gratuita, si autotassano per tenere in piedi il servizio. E continua ricerca di nuovi mezzi di comunicazione: «Abbiamo – spiega Annalisa Masala – aperto una linea con carcere di San Sebastiano, sperimentato il dialogo via chat e via mail. Sogniamo di rispondere anche su facebook. Ma alla fine manca sempre il personale». Motivo per cui parte la campagna di ricerca volontari, con l’avvio dei corsi di formazione: un percorso di sensibilizzazione all’ascolto da 40 ore che per Sassari sarà curata proprio da Annalisa Masala. «Non è semplice– spiega – e bisogna rispettare regole chiare. Ascoltare senza forzare. Cercare di far venire la soluzione da chi chiama. Non cedere alla lusinga dello “stare simpatico”. Ed anche essere corazzati contro le storie che si ascoltano».

Un compito difficile, anche perchP all’199284284 «Chiama ogni persona che, in qualche modo, soffra. Persone fragili, ammalate, anziane, emarginate. Noi dobbiamo stare attenti a non diventare un semplice centro d’ascolto per persone sole. E dare a chi chiama l’opportunità di raccontare il proprio vissuto in un’atmosfera in cui trovare fiducia. Attraverso il racconto di chi è potrà infatti ricordare chi è stato e chi spera di divenire».

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