La Nuova Sardegna

Sassari

Bonorva, riti antichi e sapori tradizionali alla sagra dello zichi

Emidio Muroni
Bonorva, riti antichi e sapori tradizionali alla sagra dello zichi

Domani il paese del Meilogu ospiterà la festa del pane locale Attesi molti turisti ma anche curiosi da ogni angolo dell’isola

22 agosto 2014
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BONORVA. Domani, dalle 21, corso Umberto e le vie adiacenti ospiteranno la tradizionale “Sagra gastronomica del pane tipico di Bonorva”. Un appuntamento annuale che pone all’attenzione dei numerosi partecipanti provenienti da tutta l’isola i sapori, l’aroma e la stupenda qualità del pane tradizionale di produzione locale: il pane zichi. Un alimento quotidiano che ha conservato nel tempo le proprietà e caratteristiche derivanti in gran parte dal prodotto originale nato a Bonorva e realizzato in tempi lontani, con grande intuito e sagacia, dalle famiglie degli operatori agricoli che, costretti a lunghi spostamenti per coltivare i campi, seppero ovviare alle necessità di disporre di un alimento gustoso, e duraturo nel tempo, utilizzando come base principale della lavorazione e per la panificazione il fermento naturale ricavato dalla farina di grano duro (Su frementarzu) e che portò alla creazione di un pane che unì alla qualità la richiesta caratteristica di durata, sia dell’aroma sia del sapore.

Una panificazione che, trasfigurata quasi in un rito, ha da sempre impegnato tante famiglie in lunghe nottate di attesa e lavoro nei vari processi di lavorazione, prima di portare a cottura, (un tempo nei forni a legna), la bella forma tondeggiante, larga circa 30 centimetri e spessa circa un centimetro, distinta da un simbolo personale, impresso con un sigillo inciso nel legno (sa marca). Tutto era preceduto dalle lunghe ore necessarie per la giusta lievitazione, provocata e favorita dal caldo delle spesse coperte che venivano utilizzate per proteggere e ricoprire il prodotto ormai pronto, e che le esperte massaie ed i fornai rilevavano con la precottura di un provino (su prou) dal quale traevano il segnale per avere la certezza di un buon prodotto finale ben lievitato e non acidulo (purile). Il paese ha conservato con grande cura e attenzione le tecniche ereditate che dovranno essere legate alla realtà di una richiesta, non più derogabile, di un marchio collettivo per la tutela dello “zichi di Bonorva” e che sabato presenterà nella tradizionale sagra, che sarà impostata e realizzata con particolare attenzione anche al rispetto dell'ambiente, alla riduzione dei consumi elettrici e alla raccolta differenziata dei rifiuti. L'organizzazione e la logistica saranno curate dalla Polisportiva Bonorva che già lo scorso anno ha assicurato una manifestazione impeccabile e ordinata e coordinerà gli otto stand gastronomici, con diverse proposte culinarie.

Oltre alle tre ricette tradizionali (con la pecora, pane a fittas con il sugo, e a s’antiga), i ristoratori potranno sbizzarrirsi e far gustare ai partecipanti alcuni piatti innovativi: dal pane con il sugo di cinghiale a quello con la salsiccia. I tre produttori bonorvesi dello zichi ( Testoni, Burghesu e Dettori&Deriu), nel non semplice impegno di favorire adeguatamente le esigenze del pubblico, che si prevede piuttosto numeroso, saranno affiancati dai ristoratori locali dei locali di “Su Lumarzu”, “Il Rifugio” e “Pintadera”, che hanno già aderito, e di altri che sicuramente faranno parte del gruppo. Durante la serata, nel palco della centrale Piazza Santa Maria, ci sarà un’esibizione di canti sardi a chitarra.

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