La Nuova Sardegna

Sassari

Piccola task force comunale per “decidere” sul sassarese

Piccola task force comunale per “decidere” sul sassarese

Come si scrive questa lingua? Per evitare confusioni sulla grafia più corretta, il Comune può riunire linguisti e scrittori così da stabilire una sorta di “codice”

21 agosto 2014
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Dicevo la settimana scorsa che uno dei problemi forti nella giusta battaglia per conservare il sassarese è quello della grafia. Un problema doppio: primo, decidere a maggioranza qualificata come si deve scrivere; secondo, convincere (costringere?) chi scrive in sassarese a usare solo e soltanto quella grafia democraticamente proclamata come la meglio. Nulla vieta che di questa operazione possa prendere l'iniziativa lo stesso Comune: costa poco ed è popolare. Si possono anche chiamare tre o quattro esperti, non solo linguisti specialisti ma anche scrittori in sassarese più conosciuti. Insomma, una piccola task force che decida (o, al minimo, consigli) senza gli affarratori di ciechi in cui normalmente si trasformano queste riunioni di saggi (basta la parola?).

Il gallurese questa unificazione l'ha praticamente realizzata da una decina d'anni, da quando un gruppo di poeti raccolto intorno all'indimenticabile Giulio Cossu fissò alcune norme (il gallurese ha il problema della pronuncia di parole come "occhi, aricchi e ghinocchi", che ora scrivono "occhj, aricchj e ghjnocchj") e tanti, fiduciosi della sua auctoritas, le adottarono: senza esagerare, è quanto è successo all'italiano, una volta fissato dal Brembo e poi, inossidabilmente, dal Manzoni il modello di derivazione toscana. I punti dolenti della grafica sassarese sono, abbiamo detto, la pronuncia della "elle" intervocalica (scrivere "elle" all'italiana o "erre" esagerando il tanto di "rotacismo" identitario che abbiamo?). Io sono per la elle: "Candaleri" e non "Candareri", anche se, riconosco, nel caso specifico la seconda grafia sembra somigliare di più alla pronuncia.

Il secondo punto dolente è quello della pronuncia del gruppo "sth"che sta in parole come "cabisthuria", che i sassaresi infatti adoperano per verificare la sassaresità del parlante. Questo gruppo "sth", in realtà, assorbe un tanto di "elle" che c'è in mezzo al gruppo di vocali e consonanti, per cui non sembrerebbe sbagliata la grafia "slth" o meglio "lsth": tutto sta a mettersi d'accordo. Proviamo allora: senza aspettare che i consiglieri di maggioranza abbiano deciso come si scrive il nome del sindaco.

Taxi-storia. L'amico tassista racconta: ""C'era uno davanti a me che non si decideva a andare dritto o a girare. A un certo punto svolta di colpo. Io a mala pena evito la macchina e gli grido: "E la freccia?". E lui:"Acchì, indiano soggu?"".

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