La Nuova Sardegna

Sassari

Sagra della pecora al via: una risposta alle razzie

Ploaghe, confermato l’ appuntamento che richiama migliaia di visitatori: il ricavato andrà alle vittime della raffica di furti che stava per far saltare l’evento

19 agosto 2014
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PLOAGHE. E’ la “Sagra della pecora” più antica della Sardegna e con i suoi 5 mila visitatori (il record di una delle ultime edizioni) è anche quella più partecipata ed apprezzata. Per Ploaghe è ormai un vera tradizione.

Quest’anno l’appuntamento è fissato per domani dalle 21 all’interno dell’impianto sportivo comunale dove decine di paioli cuoceranno la carne di ben 136 pecore offerte dai pastori di Ploaghe. Le recenti razzie verificatesi nelle settimane scorse a Ploaghe e nei centri limitrofi hanno rischiato però di far saltare questa trentesima edizione della sagra perché gli allevatori locali esasperati e soprattutto amareggiati per le continue ruberie che hanno causato danni ingenti a decine di aziende del territorio avevano già pensato, anche per dare un segnale di protesta e insieme di solidarietà nei confronti delle vittime delle incursioni ladresche, di non allestire quest’anno la bella manifestazione gastronomica. In un recente incontro promosso dal sindaco del paese Francesco Baule per discutere sulle misure e le iniziative da prendere per combattere il fenomeno, però gli allevatori, nonostante le difficoltà create da questi episodi delinquenziali, hanno deciso all’unanimità che la sagra ploaghese deve comunque tenersi. Come reazione e riscatto nei confronti di un manipolo di malfattori. Su proposta di alcuni allevatori si è anche deciso che, al netto delle spese vive, il ricavato della sagra, che prevede un ticket di 5 euro, verrà interamente devoluto alle aziende che hanno subìto i furti, come parziale risarcimento dei danni.  Nel frattempo si è proceduto alla cosiddetta “paradura”, un’operazione di mutuo soccorso che prevede l’omaggio di una pecora per ogni azienda agli allevatori che si sono visti portar via il gregge.

Mauro Tedde

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