La Nuova Sardegna

Sassari

No alla chiusura delle polizie postali

di Antonio Meloni
No alla chiusura delle polizie postali

Raccolte oltre 1400 firme per cercare di impedire che la Polpost resti vittima dei tagli governativi

19 agosto 2014
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SASSARI. Millequattrocento firme per dire “no” alla paventata chiusura delle sezioni di polizia postale di Sassari, Nuoro e Oristano. L’iniziativa “Vogliamo la Polpost”, promossa dall’Osservatorio regionale sulla sicurezza in internet, organismo diretto da Simone Gargiulo, è stata presentata nei giorni scorsi in due distinti incontri con i prefetti di Nuoro e Oristano e sarà illustrata a breve anche al prefetto di Sassari. L’intento è quello di evitare che le strutture della polizia di stato preposte al contrasto della criminalità informatica vengano chiuse per effetto dei tagli operati dal governo centrale. «Se ciò avvenisse _ spiega Gargiulo _ i territori di competenza di Sassari, Nuoro e Oristano rimarrebbero privi di tale specialità unica nel suo genere. Alla luce dell’aumento di fenomeni quali il cyberbullismo, il cyberstalking, l’adescamento online, la pedopornografia, la clonazione delle carte di credito e i furti di identità, ci si auspicherebbe, invece_ prosegue Gargiulo _ un potenziamento della polizia postale, non certo la loro chiusura o il depotenziamento». Quanto sia prezioso il lavoro portato avanti ogni giorno dagli uomini della polizia postale, lo dicono non soltanto le statistiche, ma anche la comprensibile preoccupazione di un numeroso gruppo di cittadini sardi di fronte alla prospettiva di avere una struttura unica regionale con sede a Cagliari. «In un’epoca in cui le tecnologie sono entrate con forza nell’uso quotidiano di minori e adulti _ dice ancora Gargiulo _ soltanto l’ipotesi di chiudere i presidi territoriali è motivo di profonda riflessione». Il timore, infatti, è che l’eventuale istituzione di un unico compartimento regionale possa non essere funzionale alle tante esigenze legate a realtà complesse su cui occorrerebbe una vigilanza continua e costante. Nessuno intende certo demonizzare la tecnologia, c’è da chiarire, infatti, che internet e i relativi strumenti informatici sono e restano mezzi indispensabili per comunicare e lavorare, ma anche potenzialmente pericolosi se non utilizzati correttamente. Da qui l’avvio di una campagna di comunicazione e la relativa raccolta di firme che in pochi giorni ha consentito agli operatori dell’Opsit (Osservatorio partecipante per la sicurezza in internet e l’utilizzo delle tecnologie) di “incassare” il plauso di millequattrocento cittadini sardi preoccupati per l’eventuale soppressione delle sedi territoriali di polizia postale. Nel quadro di questa iniziativa, nei prossimi giorni l’Opsit chiederà di fissare un incontro con il prefetto di Sassari, Salvatore Mulas, con l’intento di illustrare il problema ed esprimere, nel contempo, viva contrarietà alla paventata chiusura delle sedi territoriali della Polpost. L’Osservatorio è una struttura formata da specialisti e consulenti nata con il compito di organizzare e promuovere iniziative finalizzate alla diffusione della cultura e della sicurezza di internet e delle nuove tecnologie.

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