La Nuova Sardegna

Sassari

Sistema bibliotecario, i sindaci alla Regione: «Non tagliate i fondi»

di Pietro Simula
Sistema bibliotecario, i sindaci alla Regione: «Non tagliate i fondi»

Appello accorato dei dieci Comuni del Coros Figulinas: «Non ci sono risorse per comprare i libri, così spariremo»

14 agosto 2014
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TISSI. Tempo incerto sul futuro del Sistema bibliotecario Coros Figulinas che, oltre a quello di Tissi, che ne è capofila, abbraccia i comuni di Usini, Codrongianos, Putifigari, Uri, Ossi, Cargeghe, Ittiri, Florinas e Muros – dieci in tutto – che rappresentano per la cultura un bacino di utenza notevole e in continuo progresso ed espansione. Una constatazione della massima evidenza, documentata da tabelle e riscontri, che dovrebbe spingere ad ampliare il sostegno alle molteplici attività messe in cantiere sul territorio. Ma così non accade. Tanto che i sindaci delle dieci comunità decidono di prendere carta e penna e di scrivere al nuovo assessore regionale della Pubblica istruzione e Beni culturali Claudia Firino.

«Se è vero infatti che i tagli provengono dalla finanziaria della giunta regionale precedente – afferma il presidente del Sistema Domenico Masia (assessore con delega alla Biblioteca del Comune di Tissi) – sarebbe ora opportuno capire e sapere cosa intende fare la nuova amministrazione regionale». In attesa di un incontro diretto con l’assessore attuale, che si spera sia fissato quanto prima, allo scopo di avere un suo riscontro riguardo lo stato del settore bibliotecario sardo, i primi cittadini del Coros Figulinas anticipano nella lettera alcuni dati. Il Sistema, ricordano, nasce nel 1997, è attualmente formato da dieci biblioteche di comuni dell’hinterland sassarese ed è gestito in modalità partecipata-esternalizzata. I dati relativi ai prestiti, agli iscritti e al patrimonio posseduto dimostrano – si precisa nella lettera – come le biblioteche del Sistema siano in continua crescita e rappresentino, ormai, per la popolazione locale, un riferimento come punto di accesso all’informazione e di forte connotazione sociale. Ed ecco il punto dolente: «a fronte di questa crescita si registra una diminuzione progressiva dei contributi assegnati a valere sulla L.R. 14/2006, sia alle singole biblioteche che alla biblioteca Centro del Sistema, fino ad arrivare allo zero di quest’anno». Di conseguenza «vengono dunque a mancare le risorse anche per il solo acquisto dei libri, per non stare ad elencare tutte le attività che gli utenti richiedono e vedono negate come, per citarne solo alcune, corsi di alfabetizzazione all’utilizzo di internet, corsi di fotografia, di cinematografia e storia del cinema, di scrittura creativa, animazione della lettura per bambini e ragazzi». I sindaci segnalano inoltre il disagio derivato dal dimezzamento dello stanziamento a favore del Polo Sbn di Ussana mirato al funzionamento e l’estensione del Plo Sbn Joyce Lussu, di cui il Sistema Coros Figulinas fa parte, ma che per via della decurtazione di cui sopra, non si vedrà sollevato dalle spese per il software SoSeBi Tlm4, che ammontano a euro 9.000 circa. «Siamo convinti – affermano infine il presidente del Sistema Masia e i sindaci dei dieci comuni Achenza, Betza, Carta, Galzerano, Lubinu, Oggiano, Orani, Sanna, Scano e Scarpa – che le biblioteche siano un servizio fondamentale per il cittadino nella società dell’informazione e di forte connotazione sociale in un momento di crisi non solo economica, ma anche emotiva, che le persone si trovano a dover affrontare».

Il messaggio dai toni accorati rivolto all’assessore è che, per quanto in suo potere, non permetta «che il lavoro di crescita del servizio e fidelizzazione degli utenti svolto sinora venga perso». Ma l’attesa è soprattutto per un faccia a faccia chiarificatore e risolutivo in un incontro tra sindaci e assessore regionale.

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