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Sassari

Bono, il Comune paga 90mila euro di multa per i rifiuti del passato

di Barbara Mastino
Bono, il Comune paga 90mila euro di multa per i rifiuti del passato

Penalità per la mancata attuazione della differenziata Contestati gli anni dal 2005 al 2007. Sau: «Una mazzata»

13 agosto 2014
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BONO. Una pesante penalità di quasi 90mila euro è stata pagata nei giorni scorsi dal Comune di Bono per il mancato avvio della raccolta differenziata negli anni 2005, 2006 e 2007. Una vera e propria “mazzata” per le casse comunali, che per il sindaco Michela Sau è «un grave danno per tutti i cittadini, dovuto all’inerzia dell’amministrazione di allora». La cifra di 87.803,21 euro è la quota spettante al Comune di Bono per le penalità sullo smaltimento indifferenziato dei rifiuti urbani determinata dal Consorzio Industriale di Chilivani, delegato a tal fine dalla Regione Sardegna, alla Comunità Montana del Goceano, ente responsabile del coordinamento e della gestione del servizio. L’impegno definitivo di spesa è stato assunto dall’amministrazione lo scorso luglio, ma ora il sindaco Sau vuole togliersi qualche sassolino dalla scarpa. «Questa sanzione – dice il primo cittadino – ha una origine ben precisa, e va individuata nell’inerzia dell’amministrazione di allora, la quale omise di applicare una legge del 1997 che prevedeva non solo premialità per i Comuni virtuosi ma anche sanzioni per gli inadempienti. Dall’inizio del mio mandato – dice il sindaco Sau – la Comunità Montana ha sempre richiesto il pagamento delle penalità, poiché la mancata liquidazione delle stesse bloccava le premialità per i Comuni più virtuosi. Non abbiamo quindi potuto esimerci – aggiunge – ma resta il rammarico perché con quei soldi avremmo potuto attivare nuovi servizi o azzerare qualche tributo». Il primo cittadino ricorda una seduta consiliare del 2007, nella quale «un assessore in carica, prontamente smentito dall’allora sindaco, giustificò il mancato adempimento del Comune alla normativa in materia di raccolta differenziata in quanto antieconomico. Tale giustificazione – dice Sau – rivela una precisa responsabilità dell’amministrazione di allora, la quale volontariamente e senza giustificazione non si attenne a quanto previsto dal dettato normativo. Il Comune di Bono intraprese il percorso di raccolta differenziata soltanto nel 2008, con un inspiegabile ritardo, il tutto a discapito dell’ambiente del territorio e delle risorse del nostro Comune, mandando così in fumo quasi 90mila euro. Con quei denari – conclude – avremmo potuto attivare nuovi servizi per la nostra comunità o potenziarne di già esistenti oppure azzerare quasi completamente il nuovo tributo Tasi non andando ad incidere ulteriormente sulle tasche dei cittadini, costretti ogni giorno di più a far fronte alla sempre più crescente crisi economica».

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