La Nuova Sardegna

Sassari

Lingua blu, vaccinato l’80 per cento degli allevamenti

Lingua blu, vaccinato l’80 per cento degli allevamenti

Prosegue la campagna di profilassi dell’Asl sassarese Segnalato un focolaio nelle campagne di Valledoria

09 agosto 2014
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SASSARI. Nonostante le polemiche e le inchieste della magistratura, prosegue la campagna di vaccinazione contro la Blue Tongue che, secondo quanto comunicato dal Servizio di Sanità Animale della Asl numero 1 ha raggiunto «la copertura immunitaria nell’80 per cento degli allevamenti ovini della provincia di Sassari». Nel frattempo, però, il virus della lingua blu ha colpito i “capi sentinella” (cioè, appositamente non vaccinati) si un allevamento di Valledoria.

«L’obiettivo della capillare attività di profilassi era infatti quello di raggiungere una copertura immunitaria di almeno l’80 per cento del patrimonio ovino perché si avessero ottime probabilità di evitare una seconda terribile ondata epidemica, prima che l’insetto vettore potesse diffondere il virus – spiegano i tecnici della Asl –. Gli interventi sono stati già circa un milione e 200 mila con oltre 600 mila capi trattati, mentre circa 50.000 capi sono stati riformati dai sanitari in quanto in evidenti precarie condizioni sanitarie. Le aziende interessate dalla profilassi sono state sino ad oggi 2.260 su 2.970 presenti nel territorio, mentre sono 143 gli allevamenti interessati dai focolai dello scorso anno, che pur non ancora vaccinati godono ancora di una buona copertura immunitaria».

«La vaccinazione non ha evidenziato effetti indesiderati – aggiungono i veterinari della Azienda sanitaria –. Stiamo monitorando una decina di casi segnalati dagli allevatori e delle associazioni di categoria. Nella maggior parte dei casi abbiamo verificato che si tratta di altre problematiche sanitarie. Mentre come effetti collaterali abbiamo registrato in qualche caso una diminuzione limitata della produzione del latte».

La Asl sassarese, come concordato con le associazioni di categoria e con la collaborazione con il dipartimento di Veterinaria dell’universita di Sassari, sta procedendo a un attento monitoraggio su un campione casuale di 90 allevamenti vaccinati attraverso interviste e campionari. Lo stesso controllo viene effettuato su un campione di allevamenti non vaccinati per valutare significative differenze fra le aziende. E i primi dati sarebbero in linea con quanto ipotizzato, cioè «nulla di significativo da segnalare».

Un traguardo raggiungo grazie «agli allevatori per la disponibilità, le associazioni di categoria per la collaborazione e tutti i veterinari che hanno profuso un impegno encomiabile in un contesto davvero difficile agendo con professionalità, autorevolezza, ma anche buon senso, pazienza e senso del dovere».

«Naturalmente la campagna di profilassi è ancora in corso, si stanno completando i richiami e gli ultimi interventi presso gli allevatori disponibili – spiegano ancora i veterinari –. È fondamentale completare la vaccinazione con il richiamo, perché un solo intervento non è sufficiente a garantire la copertura immunitaria. È comunque indispensabile che gli allevatori nelle proprie aziende adottino tutte le migliori e possibili misure di prevenzione e lotta all’insetto vettore nonché le misure di igiene zootecnica ben conosciute ormai da tutti».

Lo scorso anno sono stati 1.340 gli allevamenti interessati dalla malattia con oltre 25 mila capi morti.

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