La Nuova Sardegna

Sassari

Atp, la Cassazione dice no ai precari

di Nadia Cossu
Atp, la Cassazione dice no ai precari

La suprema corte ha stabilito che l’azienda di trasporti non dovrà assumere 14 ex lavoratori che avevano fatto causa

06 agosto 2014
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. L’Atp di Sassari non dovrà assumere a tempo indeterminato quattordici ex lavoratori che a suo tempo avevano fatto causa all’azienda. Lo stesso destino spetterà quasi certamente anche agli altri quattordici in attesa di sentenza.

La sentenza. Lo ha stabilito la corte di Cassazione che venerdì – affermando sostanzialmente che l’Atp non ha l’obbligo di assumere i precari – ha messo la parola fine a una lunga vertenza che aveva visto protagonisti 28 autisti dell’Azienda trasporti pubblici di Sassari. «Una decisione clamorosa» l’ha definita l’avvocato Claudio Lalli che ha assistito gli ex dipendenti fin dal primo grado «contro la quale presenteremo ricorso alla Corte europea». La Suprema corte, sempre venerdì, ha però anche stabilito che gli stessi lavoratori hanno diritto a un risarcimento del danno che verrà stabilito in una nuova udienza davanti alla corte d’appello di Cagliari.

La storia. I lavoratori – in questi anni – si sono sentiti dire da un giudice di primo grado che avevano diritto a essere reintegrati dall’azienda di trasporti pubblici e da uno di secondo grado l’esatto contrario. ll giudice del lavoro all’inizio del 2011 aveva ordinato all’Atp l’assunzione, poi la corte d’Appello – a cui avevano fatto ricorso i legali dell’azienda di trasporti Paolo Sechi ed Enrico Sotgiu – esaminando i vari casi aveva riconosciuto ai lavoratori solo il danno subìto ma non il diritto a riavere il lavoro. Alcuni giorni fa la Cassazione ha confermato questa sentenza rimandando alla corte d’appello di Cagliari la decisione relativa al risarcimento del danno.

L’opposizione dell’Atp. I legali dell’Azienda trasporti pubblici si erano appellati in considerazione del «danno grave» che l'esecuzione forzata della sentenza di primo grado (quella sul reintegro) avrebbe procurato alle casse dell’azienda. In pratica, i costi dell’immissione in servizio di quei lavoratori avrebbero messo in pericolo il patrimonio economico della società. Il presidente del collegio Federico Sena nell’udienza del 20 aprile 2011 aveva accolto la richiesta dell’Atp.

Il presidente Leonardo Marras. «Non ci sono vincitori né vinti – è stato il commento del presidente dell’azienda, Leonardo Marras – In questi anni siamo stati oggetto di attacchi, accuse, insulti. Ma abbiamo preferito non replicare e restare in silenzio confidando nella decisione dei giudici che, alla fine, ci ha dato ragione». E aggiunge: «La decisione della Cassazione conferma la bontà delle scelte operate dall’attuale gestione aziendale».

Ora bisognerà attendere la sentenza della suprema corte sulla posizione degli altri ex lavoratori.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
L’intervista in tv

Alessandra Todde: «L’Italia non è il paese della felicità che racconta la premier Giorgia Meloni»

Le nostre iniziative