La Nuova Sardegna

Sassari

Furti al cimitero, aumentano le denunce

Ogni giorno spariscono vasi, fiori e altri oggetti. Da qualche tempo nel mirino anche le foto dei defunti

28 luglio 2014
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Rubano i fiori e i vasi, le lampade e gli arredi funerari. Soprattutto portano via qualunque cosa di rame. Da qualche tempo dalle tombe spariscono anche le foto dei defunti (quella stampate sulla ceramica) e le denunce per i furti al cimitero sono in aumento.

E c’è anche chi ha già subito più volte lo stesso affronto: «A febbraio segnalai il furto della foto di mio padre dal loculo – racconta il figlio di un sassarese scomparso quindici anni fa – e ora, a quattro mesi di distanza, il fatto si è ripetuto. La nuova foto, sempre in ceramica, che aveva fatto risistemare è scomparsa nuovamente. Dopo avere constatato con dolore questo tipo di sacrilegio, mi sono recato dai carabinieri per fare la denuncia».

Quello che sta accadendo al cimitero ha dell’incredibile: le foto - che hanno un particolare valore affettivo per i familiari dei defunti - non hanno alcun valore economico, niente argento, rame o altri materiali pregiati. Solo ceramica che, quindi, non può essere rivenduta.

«Mi chiedo: perché rubarla ? – ha proseguito l’uomo – ho provato una sensazione di tristezza, alla quale aggiungo anche la preoccupazione in virtù del fatto che non si tratta di un episodio isolato. Proprio dopo avere presentato denuncia ai carabinieri, ho scoperto che i furti al cimitero (foto, vasi, madonne e altri oggetti sacri) sono in aumento. Per questo chiedo che si faccia qualcosa, che si ripristini il rispetto per i nostri cari defunti».

Il fenomeno è comune anche ad altre realtà, e in alcuni casi i cittadini - stanchi di protestare senza ottenere risposta - si sono organizzati. E hanno attivato dei “turni” di vigilanza recandosi al cimitero in orari differenti e passeggiando tra le tombe. Da altre parti è stato attivato un sistema di videosorveglianza che, però, ha sollevato una marea di proteste e pareri contrari. Tra le proposte, anche quella di attivare un servizio con agenti della polizia municipale in borghese: «In fondo si tratta di tutelare gli interessi della comunità e vigilare su una parte del territorio cittadino – ha detto ieri l’uomo che ha denunciato il furto della foto dalla lapide del padre – , un luogo sacro dove da un po’ di tempo è venuto meno anche il rispetto per i morti. Non credo sia giusto fare finta di niente». (g.b.)

In Primo Piano
L’intervista

Giuseppe Mascia: «Cultura e dialogo con la città, riscriviamo il ruolo di Sassari»

di Giovanni Bua
Le nostre iniziative