La Nuova Sardegna

Sassari

Allarme dell'Asl a Sassari: due medici hanno preso il morbillo, uno è ricoverato in rianimazione

Allarme dell'Asl a Sassari: due medici hanno preso il morbillo, uno è ricoverato in rianimazione

L’Azienda sanitaria: malattia infettiva con gravi complicanze, segnalate tutti casi sospetti

26 luglio 2014
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SASSARI. Due medici che operano sul territorio di competenza dell’Asl di Sassari si sono ammalati di morbillo: uno è ricoverato nel reparto di rianimazione dell'azienda mista ospedaliero-universitaria di Sassari, l'altro si trova invece nel reparto di Malattie infettive della Asl.

I due medici vivono a Sassari ma prestano servizio in altre aziende sanitarie della Sardegna. Lo spiega la stessa Asl, che ha diffuso la notizia: i due sanitari che potrebbero essere stati contagiati durante il servizio in un’altra azienda sanitaria.

Il Servizio di Igiene ha attivato immediatamente la sorveglianza prevista, secondo le modalità indicate dal Ministero della Salute. Lo spiega la stessa Direzione sanitaria della Asl sassarese: «È stata avviata tempestivamente un’indagine epidemiologica per la ricerca attiva dei contatti suscettibili, cioè di tutti coloro che non hanno mai avuto la malattia o non hanno fatto neanche una dose di vaccino, e che hanno avuto contatti stretti con i soggetti malati durante il periodo di contagiosità».

«Il morbillo - spiegano i medici - è una malattia infettiva esantematica che può avere gravi complicanze. È causata da un virus trasmesso per via aerea ed ha un’altissima contagiosità. La vaccinazione è altamente raccomandata a tutti i bambini e anche agli adolescenti e ai giovani adulti, in particolare il personale sanitario, che non sono stati vaccinati in precedenza e che non hanno mai contratto la malattia».

Il vaccino è offerto gratuitamente in tutti ambulatori del Servizio di Igiene. «È importante sapere – spiega l’Asl – che in caso di contatto con un caso di morbillo, la vaccinazione può essere efficacemente effettuata entro 72 ore dall’esposizione».

La Asl invita tutti i medici di famiglia, i pediatri di libera scelta e i medici dei reparti a segnalare tempestivamente al Servizio di Igiene Pubblica i nuovi casi di morbillo, anche solo sospetti, per le vie più brevi.

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