La Nuova Sardegna

Sassari

Perfugas, il forfait del sindaco: Comune tra disagi e tensioni

di Giuseppe Pulina

Un sintomo di crisi l’uscita di scena dell’assessore Deperu Le dimissioni di Satta da confermare entro venti giorni

24 luglio 2014
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PERFUGAS. Si saprà intorno alla fine della prima settimana di agosto se le dimissioni del sindaco Mario Satta diventeranno definitive o no. Anche se i toni di forte risentimento e delusione della lettera con la quale annunciava la fine anticipata del mandato farebbero pensare a una decisione difficilmente revocabile, è ancora possibile che Perfugas scongiuri l’arrivo del commissario che ne traghetterebbe l’amministrazione ordinaria sino all’indizione di nuove elezioni. Presentato il 14 luglio, l’atto delle dimissioni non è infatti da considerarsi ancora pienamente operativo. La norma in vigore stabilisce che le dimissioni rassegnate da un sindaco diventino irrevocabili solo al termine di venti giorni dalla loro presentazione al Consiglio. Se entro quella data non dovessero intervenire novità favorevoli ad un ripensamento, si dovrà procedere d’ufficio allo scioglimento del consiglio comunale, al quale seguirebbe la nomina di un commissario. Anche se sono state colte da molti come un fulmine a ciel sereno per la loro imprevedibilità, le dimissioni di Satta dimostrerebbero che qualche scricchiolio si stava comunque avvertendo all’interno della macchina amministrativa. Difficile parlare di dissensi interni tali da mettere a rischio la tenuta di giunta e maggioranza, anche perché il sindaco non fa menzione di ciò nella sua lettera. Eppure, alla luce di quanto accaduto, assume un rilievo nuovo un gesto simile compiuto nello scorso marzo da Gustavo Deperu, uno degli assessori di Satta. Quello di Deperu fu un gesto passato quasi inosservato e consumato senza alcun clamore. Eppure fu il segnale che qualcosa non per tutti stava procedendo secondo la direzione giusta. Rassegnando le sue dimissioni, Deperu, che ha condiviso tre anni pieni del mandato di Satta, ha sostenuto che la scelta era stata dettata «dalla percezione che il percorso comune, che dal primo giorno di mandato hanno ritenuto di affidarci, si è fatto sempre più stretto e impervio politicamente, amministrativamente e soprattutto umanamente». Alla base della decisione ci sarebbero, dunque, motivazioni di carattere politico e una valutazione negativa dell’opportunità delle scelte fatte individualmente dal sindaco (l’adesione a Irs, in questo caso, e il risalto mediatico ottenuto dalla vicenda) che, secondo Deperu, avrebbero inevitabilmente complicato l’azione amministrativa con la quale sarebbero stati, tuttavia, raggiunti risultati non da poco. «Tu sai – sostenne allora Deperu, rivolgendosi al sindaco - con quante difficoltà è nato il gruppo che amministra Perfugas da quasi quattro anni, sei perfettamente cosciente di come la tua scelta politica, che beninteso a mio avviso avevi il diritto di fare nell’esercizio della tua personale libertà, fatta la sera stessa della vittoria alle amministrative del 2010, di spogliarti dei panni di uomo super partes non politicamente marchiato per indossare quelli di simbolo politico abbia prodotto conseguenze negative sia per il neonato gruppo di amministratori che ti accingevi a guidare per cinque anni, sia verso la nostra comunità a causa di un prevedibile atteggiamento di chiusura della ormai decaduta giunta Cappellacci verso le istanze e le battaglie politiche del movimento di cui avevi scelto di diventare portabandiera».

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