La Nuova Sardegna

Sassari

Notaio potrà scoprire i clienti “furbetti”

Notaio potrà scoprire i clienti “furbetti”

Sentenza del Tar consente al professionista di individuare chi non ha versato le ritenute d’acconto

22 luglio 2014
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SASSARI. Per consentire a un notaio sassarese di scoprire chi, tra i suoi clienti, non ha versato all’erario le ritenute d’acconto operate sui suoi compensi, la direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate dovrà consegnare al professionista la copia dei modelli 770 ed F23 dei clienti virtuosi, completi delle generalità dei contribuenti. Con questo elenco in suo possesso il notaio potrà scoprire, attraverso un controllo incrociato nei propri archivi, chi sono i furbetti che gli hanno procurato un danno di 54 mila euro.

A tanto ammontano, infatti, le cartelle di pagamento relative a prestazioni professionali (e relativi redditi) per le quali non risultavano versate all’Erario, da parte dei sostituti d’imposta, le somme oggetto di ritenuta d’acconto sulle parcelle del professionista in relazione al quinquennio 2000/2005.

Il Tar, seconda sezione, con la sentenza 158/2014 ha parzialmente accolto il ricorso del professionista al quale il 13 gennaio l’Agenzia delle Entrate aveva negato l’accesso alle dichiarazioni 770 dei clienti che non avevano effettuato il versamento delle somme spettanti all’Erario sui suoi compensi. Da qui il ricorso al Tar del professionista, assistito dagli avvocati Fabio Maria Fois e Paola Serra. Il notaio si era opposto alla tecnica adottata dall’Agenzia delle Entrate che gli aveva sì fornito un elenco, ma riepilogativo e rigorosamente anonimo (i soggetti erano indicati con il codice fiscale o la partita Iva) con il numero identificativo della dichiarazione 770 e il relativo importo, «con la precisazione – si legge nella sentenza della seconda sezione del tar Sardegna – che la mancata indicazione di quest’ultimo doveva intendersi nel senso che quello specifico sostituto d’imposta non aveva versato le somme dovute». Troppo poco, a parere del notaio, che si è rivolto al Tribunale amministrativo.

Pur stabilendo che l’accesso non può essere chiesto su atti inesistenti, perché l’Agenzia delle Entrate ha ricevuto le dichiarazioni di chi ha operato i versamenti e non di chi invece ha omesso l’adempimento, i giudici amministrativi hanno tenuto conto dell’interesse del notaio «ad accedere alla documentazione» relativa ai clienti virtuosi. In questa sono infatti indicate le generalità dei sostituti adempienti, «il che – argomentano i giudici – potrebbe agevolare i successivi riscontri finalizzati a individuare gli inadempienti, nonché rivelarsi utile nell’ambito di eventuali giudizi da proporre nei confronti di questi ultimi».

La direzione provinciale sassarese dell’Agenzia delle Entrate è stata inoltre condannata alla parziale pagamento delle spese processuali in favore del notaio, pari a 1.500 euro.

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