La Nuova Sardegna

Sassari

Allarme cinghiali, accuse al Parco

di Gianni Olandi
Allarme cinghiali, accuse al Parco

Il comitato di rinascita di Porto Conte: raccolti devastati. Zanetti replica: attacchi gratuiti e strumentali

21 luglio 2014
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ALGHERO. È una vicenda complessa quella che riguarda la gestione del fenomeno dei cinghiali che abbandonano la riserva naturale del Parco di Porto Conte per andare alla ricerca di cibo in tutto il territorio circostante, e soprattutto nelle aree coltivate, determinando gravi danni alle colture. Spesso mettono in ginocchio le imprese produttive che vedono vanificato il risultato finale della raccolta dopo mesi di duro lavoro.

La controversa situazione, che ha raggiunto negli ultimi tempi uno stato di vera e propria emergenza, è stata recentemente oggetto di interventi chiaramente accusatori da parte del Comitato rinascita della borgata e del Gruppo di intervento giuridico. Il comitato ha accusato la gestione del Parco di immobilismo, sollecitando la riperimetrazione dei confini della riserva. L’associazione ambientalista, di fronte all’ipotesi di un’azione selettiva con abbattimento, la cui procedura amministrativa e istituzionale è in corso, ha denunciato il danno per lo squilibrio ecologico che si può determinare. Si fa carico di replicare alle accuse Alberto Zanetti, già amministratore del Parco regionale di Porto Conte, secondo il quale si tratta di addebiti mossi in maniera gratuita e strumentale. «L’Ente Parco – afferma – già dal 2008 ha messo in campo tutte le azioni possibili per fronteggiare il problema, coinvolgendo peraltro tutte le istituzioni preposte in materia di gestione faunistica. Sono scaturiti due piani di contenimento della popolazione dei cinghiali che hanno dato risultati, forse non sufficienti a soddisfare le aspettative del mondo delle campagne, estremamente importanti: oltre mille cinghiali in meno». Zanetti evidenzia poi quanto sta avvenendo in quelle aree non perimetrate come il Parco, a sud di Alghero per fare un esempio, dove i cinghiali con le loro scorribande notturne devastano i raccolti ormai quotidianamente. L’ex amministratore del Parco si toglie poi qualche sassolino dalla scarpa invitando i rappresentanti del Gruppo di intervento giuridico «a fare un sovralluogo nelle campagne di Guardia Grande, Porticciolo e Maristella, per rendersi conto dei danni provocati dai cinghiali e dai daini che in alcuni casi sono arrivati a distruggere il 70 per cento del raccolto e quindi verificare di persona con gli agricoltori lo stato di difficoltà nel quale si trovano, i disagi economici e l’impossibilità di affrontare scadenze e rate di mutui». Anche per quanto riguarda il trasferimento in altri contesti ambientali degli animali, l’ex amministratore segnala che questa proposta è stata già inoltrata dal Parco di Porto Conte ai riferimenti istituzionali di competenza, Ente Foreste e assessorato regionale all’Ambiente. Per quanto riguarda la selezione che sembrerebbe programmata per il prossimo settembre, va ricordato che l’Ente Parco intende dotarsi di un piccolo impianto di macellazione.

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