La Nuova Sardegna

Sassari

l’interrogazione

Cocco: «SS 597, Mesu ’e Rios invasa da buche ed erbacce»

OZIERI. Arriva sul tavolo della giunta regionale l’annosa questione dello stato di abbandono in cui versa il tratto di Mesu ‘e Rios della statale 597. A portarla all’attenzione dell’esecutivo è una...

17 luglio 2014
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OZIERI. Arriva sul tavolo della giunta regionale l’annosa questione dello stato di abbandono in cui versa il tratto di Mesu ‘e Rios della statale 597.

A portarla all’attenzione dell’esecutivo è una interrogazione con richiesta di risposta scritta del consigliere di Sel Daniele Cocco, che nel suo documento elenca tutte le “pecche” che caratterizzano il tratto viario e i disagi che ogni giorno vengono affrontati dagli cittadini del territorio.

«La strada statale - dice Cocco - si trova in uno stato di estremo degrado ed abbandono, con il manto sconnesso e pieno di buche. Una situazione - aggiunge - che è causata del mancato intervento, sia in via ordinaria che straordinaria, da parte della amministrazione Anas». Il bersaglio delle critiche è quindi l’agenzia di gestione delle strade, che da troppi anni, quattro o cinque almeno, non si occupa della manutenzione di quel tratto della 597 che pure è una strada, come dice Cocco, «trafficatissima, sia dalle autovetture che dai mezzi pesanti, posto che moltissimi automobilisti la percorrono regolarmente per recarsi a Sassari ed Olbia, dove i cittadini del Logudoro e del Goceano si recano per gli ospedali, il tribunale nonché per la maggior parte degli istituti superiori».

La situazione è stata denunciata più volte, come lo stesso Cocco ricorda nella sua interrogazione, dai sindaci dei Comuni interessati, che in varie occasioni hanno chiesto l’intervento dell’Anas per mettere riparo alla «pericolosità potenziale della strada, piena di insidie e trabocchetti atti a validare la responsabilità della Anas in ipotesi di sinistrosità». Una efficace manutenzione della 597 Mesu ‘e Rios è quindi un intervento prioritario anche per la stessa Anas, aggiunge il consigliere Daniele Cocco, che ricorda infine che «il ritardo nell'esecuzione delle opere acuisce il malcontento delle popolazioni delle zone interessate dall’intervento, nonché cronicizza le conseguenze del prolungato isolamento geografico». (b.m.)

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