La Nuova Sardegna

Sassari

Un convegno per Giommaria Cherchi

di Alessandro Marongiu
Un convegno per Giommaria Cherchi

La proposta in memoria del politico-poeta votata ieri all’unanimità dal consiglio provinciale

15 luglio 2014
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SASSARI. Un convegno per ricordare l’uomo, il politico, il poeta: è questo l’iniziativa che i consiglieri provinciali hanno votato ieri mattina all’unanimità per rendere omaggio a Giovanni Maria Cherchi, figura di spicco del Partito comunista regionale per tre decenni, scomparso poco più di un mese fa.

Presidente della Provincia dal 1975 al 1980, Cherchi ne è stato anche più volte consigliere, oltre ad aver ottenuto il seggio in Regione per la seconda e quarta legislatura; Giommaria, com’era conosciuto da tutti, è stato inoltre un poeta in sassarese e logudorese di riconosciuto valore, e un intellettuale estremamente vivace e prolifico (una ventina i libri al suo attivo) sempre pronto a spendersi per la diffusione della limba.

Proprio su questo aspetto si è concentrato l’intervento della Presidente Alessandra Giudici, che ha messo in evidenza la grande importanza dell’opera di Cherchi nell’ottica della conservazione della memoria, e quindi della cultura, di tutto il popolo isolano. Ad avvalorare queste parole, va sottolineato che ancora qualche mese prima della scomparsa il suo pensiero era costantemente rivolto agli altri: di qui, la decisione di donare gran parte del proprio, ricchissimo patrimonio librario personale alla Biblioteca di Lettere e Lingue dell’Università di Sassari. La donazione consiste di circa duemila volumi, spesso in edizioni di pregio, riguardanti un numero vastissimo di ambiti e discipline: narrativa, poesia, storia, filosofia, pedagogia, politica in tutte le sue declinazioni, linguistica e critica letteraria. Tra questi, ovviamente, decine e decine sono i libri e le riviste sulla Sardegna.

Alcune centinaia di volumi, dice Maria Paola Serra, direttrice ad interim della Biblioteca di via Zanfarino, «sono già stati inseriti nel catalogo unico del Sistema bibliotecario d’Ateneo e sono a disposizione degli utenti, per gli altri la procedura è ancora in corso».

In generale, quella della donazione è una pratica non inconsueta, e a compierla sono principalmente «privati come ex docenti e studiosi dell’Ateneo o personalità della cultura, delle Istituzioni e della politica non solo regionali ma anche di altre parti d’Italia».

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