La Nuova Sardegna

Sassari

Asi, braccio di ferro sul presidente

Asi, braccio di ferro sul presidente

Porto Torres: «Fuori dal Consorzio se non vengono accolte le nostre richieste»

13 luglio 2014
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SASSARI. Rischia di consumarsi una rottura clamorosa nel confronto politico-istituzionale avviato per il rinnovo della presidenza del Consorzio industriale provinciale. La riunione è stata aggiornata a mercoledì, ma in questi giorni non sembrano essere maturate posizioni che tengano in considerazione la linea espressa dal sindaco di Porto Torres Beniamino Scarpa, dalla maggioranza e dal Partito democratico che hanno rivendicato la nomina di un portotorrese alla presidenza.

E ieri i capigruppo del consiglio comunale turritano hanno approvato un documento politico dal quale emerge una posizione ancora più intransigente: «Nel caso in cui le richieste della comunità di Porto Torres non venissero accolte – si legge nella nota – il consiglio comunale valuterà tutte le strade percorribili affinchè si possa uscire dal Consorzio industriale provinciale. Una scelta che consentirà di gestire autonomamente il patrimonio industriale presente nel proprio territorio». Nel documento, i capigruppo delle forze politiche presenti in consiglio comunale hanno rimarcato «la necessità già espressa dal sindaco Beniamino Scarpa di indicare come massimo rappresentante del Consorzio industriale provinciale una persona che sia espressione della comunità di Porto Torres». E hanno condiviso l’indicazione che «la figura del presidente debba essere ricercata tra persone qualificate, con capacità imprenditoriali, competenze ed esperienze».

C’è da dire che i nomi circolati nei giorni scorsi sono saltati uno dopo l’altro, specie dopo che sono stati depositati i pareri di incompatibilità per sindaci e amministratori comunali e provinciali, ma anche per i consiglieri comunali in carica e per coloro che hanno ricoperto tale ruolo negli ultimi due anni.

Le resistenze per la nomina di un presidente di Porto Torres - a quanto pare - non sono state notificate ufficialmente, ma non è stato neppure aperto un confronto costruttivo per individuare una persona che possa essere candidata alla presidenza.

L’impressione è che - come al solito - il ragionamento sia totalmente nelle mani delle segreterie politiche e delle correnti del Pd che - dopo i risultati elettorali a Sassari e Alghero - si trova a dover fronteggiare situazioni abbastanza complesse. La rottura su Porto Torres, però rischia di diventare un problema aggiuntivo con conseguenze anche nei rapporti di collaborazione futuri tra gli enti che fanno parte del Consorzio industriale.

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