La Nuova Sardegna

Sassari

Malasanità, la Pet di Sassari inaugurata 8 mesi fa e ancora ferma

di Gabriella Grimaldi
Malasanità, la Pet di Sassari inaugurata 8 mesi fa e ancora ferma

L’apparecchio radiologico bloccato dall’iter burocratico mentre i pazienti chiedono prestiti per andare a curarsi in altri centri

10 luglio 2014
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SASSARI. I viaggi della speranza per le diagnosi e le cure oncologiche sembrano una piaga della sanità pubblica destinata a non guarire. Ancora una volta arriva la storia drammatica di una donna costretta a chiedere aiuto economico a una associazione benefica per poter andare in un altro centro dell’isola (a Cagliari) e sottoporsi a cure adeguate con un macchinario radiologico speciale: la Pet che a Sassari ancora non è in funzione.

Eppure se si cerca questa sigla nell’archivio digitale appaiono subito gli articoli di cronaca relativi all’inaugurazione della sofisticatissima apparecchiatura diagnostica e terapeutica. Peccato che il taglio del nastro di questo autentico “mostro” tecnologico da parte dei vertici dell’università e dell’Azienda ospedaliero risalga all’8 novembre del 2013.

Da allora il complicatissimo iter burocratico fatto di autorizzazioni e carte bollate non si è mai concluso e ancora l’avvio delle prestazioni che doveva essere imminente, viene dato per certo a partire da settembre.

«L’apparecchio - si legge in un comunicato dell’Aou - entrerà in funzione non appena si concluderà l’iter per l’accreditamento regionale, giunto alle battute finali. La settimana scorsa infatti la commissione regionale per l’accreditamento era a Sassari per una visita alla struttura, al termine della quale ha espresso parere positivo e ha contestualmente richiesto un ultimo documento ad integrazione della pratica. Il documento, ora in preparazione, verrà inviato a Cagliari entro la prossima settimana e con questo la commissione potrà dare, entro il mese di luglio, l’autorizzazione all’esercizio. A partire da settembre la macchina potrà quindi essere operativa».

Era il 1996 quando da Sassari era partì la prima richiesta per ottenere il finanziamento per l’acquisto di questa macchina. Ancora oggi i pazienti sono costretti a barcamenarsi tra mille difficoltà per potersi curare con terapie e diagnosi davvero all’avanguardia.

La Pet-Tc infatti è una macchina “ibrida” che combina il lavoro della Pet con quello di una Tac. La prima è una tomografia a emissione di positroni mentre la seconda è una tomografia computerizzata. Questo apparecchio consente di delimitare il tessuto tumorale più attivo e di individuare, con estrema precisione, la sede anatomica della lesione ed è in grado di monitorare le mappe dei processi funzionali all'interno del corpo attraverso bio-immagini. Una svolta avveniristica per la sanità, insomma, che per il momento dovrà rimanere nei sogni degli ammalati e dei loro parenti.

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