La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, anziani pagano per eredità inesistenti

di Gianni Bazzoni
Sassari, anziani pagano per eredità inesistenti

In città 5 casi: chiesti versamenti di 2.500 euro per le spese del notaio e per sbloccare somme lasciate da parenti lontani

08 luglio 2014
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SASSARI. Forse è colpa della crisi e della disperata ricerca di soldi facili. Così da qualche settimana sono tornate di moda le truffe online - già comparse anche a Sassari qualche anno fa - con sistemi ancora più raffinati che prevedono l’utilizzo di messaggi via email e telefonate successive per rendere l’operazione più credibile. Ci sono cascati in diversi, quasi tutti anziani, raggirati da fantomatici avvocati di studi legali europei che si sono adoperati per rendere possibile il ritiro di eredità lasciate da parenti sconosciuti (quasi sempre uno zio lontano). E una volta intascato - tramite vaglia - un contributo per le spese iniziali e per le pratiche dal notaio (tra i 2mila e i 2500 euro), sono scomparsi nel nulla. Non sempre i casi vengono denunciati, anche per vergogna.

Gli investigatori della squadra mobile della questura hanno già ricevuto alcune segnalazioni e avviato le indagini per risalire agli autori del raggiro. In qualche caso c’è stato il pagamento delle somme richieste, in altri la procedura è stata interrotta per piccoli inconvenienti che hanno fatto intuire l’esistenza della truffa. L’attività investigativa è tutt’altro che semplice, anche perché le truffe avvengono attraverso società con sede all’estero che, subito dopo, spariscono e risulta impossibile trovare qualsiasi contatto.

La presentazione. La prima impressione è che gli autori della truffa scelgano con cura le vittime da colpire. Quasi sempre si tratta di persone anziane. L’approccio avviene via email, ultimamente anche per telefono. La notifica è di uno studio legale (pare inglese) e quindi volutamente non comprensbile per tutti. La carta intestata è strutturata in modo da risultare convincente: foto, indirizzi, numeri e indirizzi dei professionisti. Insomma, sembra una cosa seria. Così è facile fare cadere i primi dubbi che solitamente accompagnano la notizia di una eredità lasciata dall’altra parte del mondo da un parente del quale, ovviamente, nessuno si ricorda. L’avvocato dice di essere stato incaricato dal defunto.

I moduli. Non c’è fretta. Ci sono delle carte da compilare, copie dei documenti di identità da trasmettere. Una fase che serve agli ideatori della truffa per acquisire la maggior parte delle informazioni possibili sulla vittima prescelta, ma anche per tranquillizzarla e lasciare credere che si tratta di una cosa seria. In fondo ci sono in ballo eredità importanti. Le spese. Per sbloccare la procedura serve un contributo per le spese da versare al notaio: tra 2mila e 2500 euro. Così la gente paga sostenendo che ne valga la pena, in fondo conserva la ricevuta con tutti i riferimenti dell’avvocato. Solo che una volta pagato, quei contatti svaniscono nel nulla. Non risulta più niente. La truffa è servita.

Cinque casi in città. Un paio di casi andati a buon fine, altri due pagamenti sventati all’ultimo momento. Un versamento evitato grazie all’attenzione del direttore di un ufficio postale che ha notato una anomalia. Il versante aveva sbagliato l’indirizzo nel vaglia, il direttore ha fatto una verifica e si è reso conto della truffa. Così ha chiamato l’interessato e l’ha avvertito.

I consigli. Il dirigente della squadra mobile Bibiana Pala, ieri ha invitato a fare attenzione e a diffidare di proposte per intascare somme di denaro attraverso eredità di cui non si è a conoscenza di alcun elemento certo. Attenzione anche ai refusi (in italiano o in inglese). E verificare con scrupolo tutti i riferimenti, in ogni caso segnalare subito le situazioni alle autorità di polizia.

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