La Nuova Sardegna

Sassari

Abbanoa: «Basta con le emergenze e la rete colabrodo»

di Giovanni Bua

La società rassicura gli utenti: non si ripeterà l’incubo 2013 Presto partiranno i lavori nella condotta per via Milano

08 luglio 2014
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SASSARI. Un fine giugno da dimenticare con mezza città con i rubinetti a secco già dalle 4 del pomeriggio, e i guasti e i lavori di manutenzione che si accumulavano giorno dopo giorno: a Truncu Reale, poi al sollevamento di Ponte Rosello, poi al potabilizzatore del Bidighinzu. Tanto da far temere la replica dell’estate scorsa, quando i quotidiani guasti alla condotta colabrodo che dall’impianto di sollevamento di Monte Oro, porta l’acqua al serbatoio di via Milano misero in ginocchio mezza provincia, per settimane intere con l’acqua al contagocce.

Niente panico però, almeno a sentire Abbanoa, che rassicura gli utenti e, tramite l’ufficio comunicazione, spiega che: «Se l’anno scorso l’acqua veniva chiusa alle 14 in tutta la città (nei giorni di massima crisi addirittura alle 12), nell’ultimo periodo le chiusure sono state notevolmente ridotte e in diversi quartieri completamente annullate. Le zone alimentate dal serbatoio di “quota 340” ricevono l’acqua 24 ore su 24 anche in questi giorni. Quelle invece alimentate dal serbatoio di via Milano hanno avuto una situazione altalenante: periodi in cui non si chiude affatto (55 giorni su 90 degli ultimi tre mesi), altri in cui si chiude per poche ore (ad esempio dalle 24 alle 4) mentre nell’ultimo periodo ci sono state una serie di guasti che hanno portato a una chiusura alle 16 per poi via via risalire. Oggi si chiude alle 20. Questa settimana si concluderanno i lavori di manutenzione al potabilizzatore del Bidighinzu e quindi la situazione è destinata a migliorare».

«Le chiusure – continua Abbanoa – sono indispensabili per garantire l’erogazione durante l’arco della giornata evitando che si vuoti il serbatoio che dà la pressione in rete. Un totale vuotamente causerebbe il blocco dell’erogazione per diversi giorni. Abbanoa sarebbe ben lieta di evitare le chiusure anche perché i continui sbalzi di pressione creano rotture e quindi maggiori costi per le riparazioni».

La storia dei disservizi d’altronde parte da lontano. Fino a qualche mese fa Sassari aveva un sistema di approvvigionamento che dipendeva esclusivamente dal potabilizzatore di Truncu Reale. Da qui l’acqua veniva inviata all’impianto di sollevamento di Monte Oro per poi essere distribuita ai serbatori di "quota 340" e via Milano. La condotta tra Monte Oro e via Milano (che serve la parte alta della città) è quella che ha causato maggiori problemi nell’erogazione idrica in città.

Lo scorso agosto Abbanoa, Comune e Autorità d’Ambito, dopoi un agosto da incubo, misero in campo un piano di interventi straordinari che ha migliorato notevolmente la situazione. A fine settembre è stata attivata un’alimentazione alternativa dal potabilizzatore del Bidighinzu. Sono stati completati i lavori nella condotta di via Baldedda, dove era presente un’ostruzione che non consentiva di alimentare adeguatamente l’utenza, ed è stato realizzato un by-pass in via Bachelet che ha permesso di ottimizzare l’erogazione sulla zona alta di Sassari di Monte Rosello.

«Inoltre – spiega Abbanoa – lungo la condotta di Monte Oro, tallone d’Achille dell’intera rete cittadina, sono stati eseguiti diversi interventi: in via Budapest e via Milano, la sostituzione del tratto di condotta in località Giagamanna, un altro tratto a Funtana di Lu Colbu, abbattendo el perdite da 650 mila metri cubi di dispersione nel periodo marzo-maggio 2013 ad appena 144mila metri cubi nello stesso periodo di quest’anno». Ma soprattutto è’ stata sistemata la condotta che passa per Ponte Rosello e attivato un impianto di sollevamento che consentono di rifornire i serbatoi senza passare per la condotta tra Monte Oro e via Milano. «In questo modo – chioud la società – sarà possibile realizzare l’intervento più importante e definitivo per chiudere l’emergenza idrica di Sassari: il rifacimento proprio della condotta di Monte Oro che è lunga sette chilometri, con un diametro di quasi un metro e a una profondità di 4-5 metri sottoterra. L’Autorità d’Ambito ha stanziato sei milioni di euro. Sta verificando il progetto definitivo per il via libera all’intervento che durerà almeno un anno».

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