La Nuova Sardegna

Sassari

MEMENTO Pinnete e forni di calce con le pietre “avanzate”

di Alessandro Ponzeletti
MEMENTO Pinnete e forni di calce con le pietre “avanzate”

Le strutture sono presenti tra Monte Rosello e Filigheddu

07 luglio 2014
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Rispondo alla lettera scritta da Marco Ghisu il 28 giugno: sì, ricordo bene l’articolo che apparve sulla Nuova diversi anni fa e che presentava ai lettori la struttura da lei meritoriamente segnalata allorché su quei terreni iniziò a sorgere il quartiere “Sassari 2”. Ricordo anche la foto della struttura, oggi letteralmente affogata sotto un grande macchione e al cui lato settentrionale è sorto un palazzo residenziale di diversi piani. Mi sono imbattuto in altre simili strutture sparse tra Monte Rosello Filigheddu e Monte Bianchinu: escluderei per tipologia strutturale la finalità daziale o di mulino a vento, mentre invece penso a forni della calce per quelle di ridotte dimensioni (confrontabili con simili sul pianoro del Monte Mura tra Borutta e Torralba). Per quelle grandi propendo che fossero veri e propri ricoveri per attrezzi, persone e raccolti di olive (in foto a sinistra quella nel giardino di Villa Righi e a destra la coppia a Monte Bianchinu vista con Google Earth, 40°44'19.49'' N – 8°35'51.78'' E,).

Queste strutture, di cui tace Enrico Costa, credo siano frutto di spietramenti effettuati tra fine Settecento e metà Ottocento: la tecnica costruttiva è quella della tholos, mente gli ingressi presentano cantoni di pezzature medie, poi le murature sono in pietrame calcare minuto non lavorato legato a malta, o a terra grassa o anche a secco.

Le strutture grandi sono a gradoni all’esterno: gli amici Pierpaolo Mura, Bruno Ladu mi hanno segnalato strutture quasi identiche a Minorca (ottocentesche e riutilizzanti spietramenti) mentre Antonello Orani mi segnalò la bella pinneta ittirese eretta da maestranze di Tissi sempre a metà Ottocento. Infine, pochi anni fa, su un canale televisivo regionale una di queste pinnete, a Filigheddu, fu attribuita ai mitici Shardana e datata a 5.000 anni fa, circa: qui non entro in merito perché la mia preparazione si limita a gnomi e fate.

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