La Nuova Sardegna

Sassari

osilo

I bambini portano in scena i moti antifeudali di Angioy

OSILO. La miseria, le umiliazioni, l’impotenza, la rabbia sorda dei pastori e dei contadini della fine del ‘700; e il tentativo, esaltante ma velleitario, di mettere “a terra su dispotismu, a terra...

07 luglio 2014
2 MINUTI DI LETTURA





OSILO. La miseria, le umiliazioni, l’impotenza, la rabbia sorda dei pastori e dei contadini della fine del ‘700; e il tentativo, esaltante ma velleitario, di mettere “a terra su dispotismu, a terra sos malos usos”, con i moti antifeudali di Giovanni Maria Angioy. Sono stati portati in scena dai ragazzi della prima, quarta e quinta “A” della scuola primaria di Osilo, nel loro lavoro di fine anno, dedicato a “Sa die de sa Sardigna”. Il titolo della rappresentazione era: “Rebellia populare de su 28 de aprile 1794 in Casteddu”, con parole e musica di Tore Patatu e Franco Sechi, organizzata dalla scuola di Osilo con l’associazione “Carrozzu longu” e il contributo della Regione.

La storia inizia dalla fine, con un Giovanni Maria Angioy esule in Francia, che racconta alla vedova Dupont quella parte della sua vita che lo portò a mettersi alla testa dei moti popolari.Gli attori in scena erano: Martina Olmeo, Antonio Abozzi Manca (G.M. Angioy), Lucia Sanna (vedova Dupont), Alessia Nunfris, Marta Mucedda, Silvia Loriga, Mattia Sanna, Aurora Fadda, Luca Chessa, Andrea Mura, Jacopo Cossu, Federico Manca, Giovanni Casu, Dimitri Ruiu, Giovanni Nonna, Giusi Sanna, Marta Barone, Marco Delogu, Carlo Tilocca, Giuseppe Tilocca, Francesco Mucedda, Marco Loriga, Francesca Puggioni, Pietro Pazzola, Stefano Tedde, Francesco Pazzola, Baingio Sanna, Maikol Cimino, Giovanni Nieddu, Giorgia Migheli, Antonio Abozzi Fadda, Pascale Solinas, Luigi Piredda, Giada Murineddu, Margherita Gaspa, Alessia Mura, Alice Gaspa, Pablo Casada, Marco Derudas, Francesco Nufris, Giorgia Dore, Antonio Gaspa, Roberta Apolloni, Valentina Marras, Roberta Ledda, il coro dei bambini. La commedia si è conclusa con "l'Innu sardu Natzionale di Benito Saba che, presente, ha voluto ringraziare i ragazzi, le insegnanti, Carrozzu longu.(m.b.)

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative