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il sindaco di stintino

Abbanoa diffidata: «Non togliete l’acqua a Cala Lupo»

STINTINO. Abbanoa dovrà assicurare l'erogazione dell'acqua al super condominio di Cala Lupo sino al 7 agosto prossimo. L'amministratore unico del super condominio invece dovrà provvedere entro tale...

06 luglio 2014
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STINTINO. Abbanoa dovrà assicurare l'erogazione dell'acqua al super condominio di Cala Lupo sino al 7 agosto prossimo. L'amministratore unico del super condominio invece dovrà provvedere entro tale data a mettere in campo tutti gli adempimenti che pongano fine alle controversie con Abbanoa. In assenza di tali atti dovrà prendere i provvedimenti utili al fine di consentire lo sgombero del complesso abitativo, considerato il fatto che la sospensione del servizio idrico renderebbe l'intero complesso non abitabile. È quanto si legge nell'ordinanza contingibile e urgente adottata dal sindaco Antonio Diana.

Un atto preso perché, si legge sempre nell'ordinanza, il "sindaco è giunto a conoscenza dell'affissione in luoghi pubblici di una locandina riconducibile ad Abbanoa, nella quale si comunica l'avviso di sospensione della fornitura idrica al super condominio di Cala Lupo a far data dal 7 luglio, con data riportata manoscritta in calce del 4 luglio".

Un avviso che ha messo in allarme il primo cittadino perché quell'area, in questo periodo, è abitata da numerosi turisti oltre che da stintinesi. A Cala Lupo, infatti, si trovano oltre 700 unità immobiliari tra strutture ricettive attualmente in esercizio, un centro commerciale, ristoranti, abitazioni delle famiglie stintinesi residenti, alcune delle quali soffrono una condizione oggettiva di difficoltà economica. Sempre a Cala Lupo, inoltre, si trova la caserma dei carabinieri con gli alloggi dei militari.

«Non si può pensare - dice Diana - di staccare l'acqua il 7 luglio a un comprensorio turistico che ospita 4mila persone, con altri turisti in arrivo che sono ignari del problema. Questi che arriverebbero, probabilmente, per trascorrere dieci giorni si troverebbero in una situazione tale da non sapere dove andare. Queste azioni, delicate, vanno fatte nei tempi e nei modi giusti, con criterio, non creando problemi di igiene e ordine pubblico. Per questo motivo, ho dato trenta giorni di tempo perché risolvano il problema».

Il primo cittadino, infatti, nell'ordinanza fa notare l'impossibilità di uno sgombero immediato e che, considerata l'erogazione dell'acqua un servizio essenziale, la sospensione dell'approvvigionamento idrico con un preavviso di poche ore potrebbe causare una emergenza igienico sanitaria.

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