La Nuova Sardegna

Sassari

Operai e presidente in lotta sul tetto

di Vincenzo Garofalo
Operai e presidente in lotta sul tetto

I dipendenti si arrampicano in cima a Palazzo Sciuti insieme con Alessandra Giudici e strappano l’impegno di Pigliaru

04 luglio 2014
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SASSARI. Sono rimasti per tre ore arroccati sul tetto del Palazzo della Provincia. Per disperazione. Per difendere un posto di lavoro che dopo tanti sacrifici rischia di svanire nel nulla, come le promesse dei politici, rimaste tali. Quattro dipendenti della Multiss, la società in house della Provincia che a causa dei tagli dei trasferimenti regionali sta per mandare a casa 150 dei 168 lavoratori, ieri intorno alle 18 sono saliti sul tetto di palazzo Sciuti, in piazza d’Italia, decisi a restarci a oltranza, fino a quando dalla Regione non fossero arriverati atti concreti per il salvataggio della Multiss. Con loro, a sorpresa, c’era anche la presidente della Provincia, Alessandra Giudici. Proprio lei che per far fronte ai tagli regionali è costretta a negare le risorse necessarie per le attività della Multiss. E proprio lei è riuscita a risolvere la situazione. Giudici ha contattato telefonicamente il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, lo ha messo in contatto con i lavoratori e gli ha strappato la rassicurazione che entro tre giorni la Giunta regionale sbloccherà i fondi necessari per la sopravvivenza della Multiss e dei servizi che la siocietà eroga. La parola di Pigliaru è stata sufficiente per convincere i quattro operai a scendere dal tetto, accompagnati dalla Giudici.

Per questa mattina gli altri dipendenti della Multiss hanno convocato un’assemblea permanente in piazza d’Italia, proprio mentre la Giunta provinciale si riunirà per discutere su quali servizi affondare il bisturi finanziario per far fronte al taglio di 4 milioni e 300 mila euro di trasferimenti regionali. Una sforbiciata che colpendo la Multiss colpirebbe i servizi erogati dalla società in house. E il taglio non sarebbe un dramma solo perché costringerebbe i dirigenti della Multiss ad avviare le pratiche di licenziamento collettivo. Senza quei 4 milioni e 300 mila euro che fino allo scorso anno arrivavano dal fondo unico regionale, saranno cancellati una lunga serie di servizi indispensabili. Niente manutenzione delle scuole, delle strade, stop alle disinfestazioni, addio all’accompagnamento dei disabili. L’effetto più dirompente si vedrebbe alla fine dell’estate: le scuole provinciali (tutti gli istituti superiori) resterebbero chiuse. Ma tutto questo, dopo le garanzie date da Pigliaru ai lavoratori, sembra essere ormai superato. Come le giuste recriminazioni dei segretari territoriali Sebastiano Crosa (Filcam Cgil), Piero Spanu (Ugl), Alessandro Marcellino (Fisascat Cisl), Giampiero Manai (Uiltucs Uil) e Vincenzo Monaco (Css), che per tutta la giornata di ieri hanno cercato di mediare con la dirigenza aziendale e di organizzare la protesta.

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