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Acque sempre più agitate per i lavoratori della Aicop

Acque sempre più agitate per i lavoratori della Aicop

SASSARI. Acque sempre più agitate tra i lavoratori della Aicop, una delle due imprese che fino a tre anni fa producevano manufatti in cemento nel capannone da sette ettari che si trova nella zona...

03 luglio 2014
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SASSARI. Acque sempre più agitate tra i lavoratori della Aicop, una delle due imprese che fino a tre anni fa producevano manufatti in cemento nel capannone da sette ettari che si trova nella zona industriale di Cargeghe. Nei giorni scorsi la situazione degli operai, che sono arrivati al termine di un lungo percorso segnato dal licenziamento e dalla cassa integrazione, è stata discussa nella sede Cisal di viale Umberto 112. Un folto gruppo di lavoratori ha discusso con il segretario provinciale della Cisal, Nino Fiori, la scadenza della cassa integrazione in deroga. I lavoratori, iscritti alla Cisal, che secondo il sindacato «costituiscono circa il 90 per cento della forza lavoro della società», lamentano che dal primo gennaio «non hanno ricevuto alcun emolumento né dalla ditta né tantomeno dagli enti preposti per pagare la cassa integrazione – si legge in un comunicato –. Questo forte disagio dei lavoratori si sta ripercuotendo tra le famiglie in maniera devastante».

Nel corso della riunione gli operai hanno eletto i propri rappresentanti sindacali Cisal. Si tratta di Giovanni Carta, Giovanni Lugliè e Stefano Marras, che sono stati eletti all’unanimità. I tre sindacalisti come primo atto hanno chiesto un immediato incontro con i vertici aziendali «che fino a oggi – si legge nel comunicato della Cisal è stata poco attenta alla risoluzione del problema». Problemi che sono sempre più gravi e angoscianti. Il 30 giugno è infatti scaduta la cassa integrazione ordinaria in deroga. La segreteria provinciale insieme ai rappresentanti sindacali aziendali si stanno attivando per un immediato incontro/confronto con i vertici aziendali «per dare – concludono alla Cisal – una prospettiva ai lavoratori della Aicop».

La tormentata vicenda della Aicop era finita a gennaio sulla scrivania dell’assessore regionale all’Industria che aveva gelato le speranze dei lavoratori, negando di avere mai ricevuto notizie su un rilancio aziendale attraverso una partnership internazionale.

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