Violenze a San Sebastiano, l’Europa condanna l’Italia
Sassari, la Corte europea dei diritti umani ritiene che le condanne inflitte per i fatti del 2000 non sono proporzionali al reato commesso
SASSARI. La Corte europea per i diritti dell’uomo ha condannato l’Italia a risarcire 20 mila euro (15 mila per danni morali e 5 mila per spese legali) a Valentino Saba, che fu detenuto nel carcere di Sassari nel 2000 e sottoposto a violenze da parte degli agenti di custodia. In seguito alle sue denunce, 12 persone sono state condannate nel 2009 ma «a causa della lentezza dell’iter giudiziario», come sottolineato nel ricorso di Saba alla Corte di Strasburgo, i responsabili di questi trattamenti hanno beneficiato della prescrizione.
In sostanza, secondo la Corte europea dei diritti dell'uomo i colpevoli degli atti di violenza avvenuti nel carcere di San Sebastiano di Sassari nell'aprile del 2000 non hanno ricevuto pene proporzionali al reato commesso.
La Corte europea dei diritti umani ha quindi condannato l'Italia per aver sottoposto a trattamento inumano e degradante Valentino Saba, uno dei detenuti.
I fatti risalgono al 3 aprile 2000, quando 30 detenuti risulta che furono fatti spogliare, picchiati e umiliati da un gruppo di agenti di polizia. Per quella vicenda che trapelò a fatica alla fine vennero condannati i vertici dell'amministrazione carceraria.