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Sassari

Chiaramonti e i rimpianti per la mancata riforma agraria

Chiaramonti e i rimpianti per la mancata riforma agraria

CHIARAMONTI. «È stata la sconfitta più bruciante della mia amministrazione. Era una scommessa. Uno di quei treni che passano di rado e su cui bisogna salire». A distanza di circa quarant’anni “Il...

01 luglio 2014
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CHIARAMONTI. «È stata la sconfitta più bruciante della mia amministrazione. Era una scommessa. Uno di quei treni che passano di rado e su cui bisogna salire». A distanza di circa quarant’anni “Il gran rifiuto”, quello dei pastori di Chiaramonti al piano regionale di riforma agro pastorale, brucia ancora e Carlo Patatu, che nel 1974 fu uno dei primi sindaci in Sardegna a chiedere di individuare nel territorio del suo Comune una zona da valorizzare con gli interventi di quella riforma, non lo nega neppure oggi. L’avvio di quel progetto e quindi un esito diverso di quella vicenda sotto la successiva legislatura, guidata dal fratello Tore, avrebbe senza dubbio modificato il bilancio del suo quinquennio amministrativo. Carlo Patatu non ha dubbi: «Perché il sindaco deve dare un indirizzo politico, proporre uno stile nuovo e una speranza di futuro e, visto che il nostro zoccolo duro resta l’agricoltura, quella era una scommessa da accettare».

Ma, nonostante nel 1975 Salvatore Patatu diventi sindaco mettendola tra i punti del suo programma elettorale, la riforma non ci fu. A distanza di quasi quarant’anni da quei fatti, Carlo Patatu ha tolto i documenti dal cassetto, le leggi di riferimento, gli articoli usciti sulla “Nuova Sardegna” e su “Famiglia Cristiana”, le registrazioni di una delle tante, ben diciannove, assemblee popolari volute nel 1977 dall’allora sindaco per discutere sull’eventuale creazione di un comprensorio nella zona da valorizzare, il documentario di Franco Biancacci andato in onda sulla Rai. Di tutto questo si è discusso sabato sera nella sala consiliare di Chiaramonti in occasione della presentazione del libro “Il gran rifiuto. Questi miliardi non li voglio no! Gli allevatori di Chiaramonti rispondono picche al piano regionale di riforma agropastorale”, un lavoro che, a prescindere dal fatto che si potesse, e si possa, essere d’accordo o meno con quel piano, consegna alla comunità un documento importante per conoscere e riflettere su fatti della nostra microstoria, come hanno osservato un po’ tutti i relatori intervenuti alla presentazione introdotta dal cerimoniere del Lions Club Castelsardo Antonio Portas e moderata dal giornalista Mario Mossa: il sindaco Marco Pischedda; l’autore della prefazione Narduccio Dessole, in quegli anni sindaco di Nulvi, dove invece il rifiuto non ci fu; l’autore della grafica e dell’impaginazione Silverio Forteleoni e Salvatore Patatu, sindaco di Chiaramonti dal ’75 all’80. Il cantautore Franco Sechi, presidente dell’associazione culturale Carruzu Longu, ha offerto un intermezzo musicale tra un intervento e l’altro.

Letizia Villa

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