La Nuova Sardegna

Sassari

Demontis: «Giunta, Sanna fidati di noi»

di Giovanni Bua
Demontis: «Giunta, Sanna fidati di noi»

Dopo Ganau anche il consigliere regionale soriano scrive al sindaco: «Basta divisioni». Oggi l’incontro decisivo

30 giugno 2014
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SASSARI. Giornata decisiva per trovare la non facile quadra all’interno del Pd sassarese. Questo pomeriggio infatti il sindaco Sanna incontrerà alle 16.30 il gruppo Pd e alle 18.30 la coalizione. E, aspettando il faccia a faccia, continuano le sollecitazioni a trovare un accordo da parte dei massimi vertici del partito cittadino. Sabato la lettera di Ganau. Ieri quella di Salvatore Demontis, punto di riferimento cittadino dell’area di Renato Soru, superpotenza all’interno del consiglio cittadino con quattro eletti tra cui l’uomo e la donna più votati in assoluto.

Una lettera, come quella di Ganau, dura e franca. Che mette molti puntini sulle i ma si chiude con una richiesta di reciproca fiducia che sembra far crescere le chanche di ricomposizione tra i Dem. «Caro Nicola – scrive Demontis – la tua ricostruzione dei fatti sulla formazione della seconda giunta Ganau, secondo me, non è corretta. Non è stato Ganau a chiedere che i più votati facessero gli assessori. Ha chiesto allora, correttamente, i nominativi alle “sensibilità” delle quali io, tu e Monica facevamo e facciamo parte. Non lo ha fatto per rispettare chissà quale pretesa ma semplicemente perché la giunta deve avere anche la fiducia del Consiglio, nel rispetto, e anche pleonastico sottolinearlo, dei ruoli e delle funzioni che la legge attribuisce a due organi, che hanno appunto pari dignità. Siamo stati noi tre (io, tu e Monica) a voler ricoprire l'incarico di assessore – con il sostegno delle “sensibilita” di appartenenza però – evidentemente perché ritenevamo di avere le competenze giuste per esercitare al meglio le deleghe che ci ha proposto. Per capirci meglio per me ha pensato a quella a Lavori Pubblici perché sono un ingegnere, se mi avesse proposto la Cultura non avrei accettato».

«Sai qual'è, secondo me, il vero punto Nicola? – continua il consigliere regionale –, che così facendo stai dimostrando di non fidarti di noi, neppure di me, dopo che per anni e sino a qualche mese fa abbiamo fatto parte entrambi di due “sensibilità” molto vicine, quasi un tutt'uno. Tutto questo perché? Perché alle primarie ho sostenuto Angela Mameli? Così facendo attribuisci un significato allo strumento delle primarie diverso da quello che gli attribuisco io: non devono, caro Nicola, creare maggioranze e minoranze – e tanto meno giunte – ma invece unicamente selezionare il candidato alla carica apicale, con lo spirito che, il giorno dopo, si lavora tutti insieme per il vincitore, così come è stato. Spero ti ricorderai la mia telefonata di congratulazioni e le mie dichiarazioni pubbliche in tal senso. La tua elezione è il risultato del sostegno convinto di tutti noi, non una vittoria personale, nessuno vince da solo, si vince tutti insieme, Renzi compreso. Chiudo chiedendoti di dimostrare che ti fidi di noi, perché, ti ripeto ancora, questo è il vero punto, secondo me, ed è anche la condizione irrinunciabile, come capisci bene, perché anche noi ci fidiamo di te».

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