La Nuova Sardegna

Sassari

Convegno Confapi

La protesta del Sassarese «Trasporti da medioevo»

di Vincenzo Garofalo
La protesta del Sassarese «Trasporti da medioevo»

SASSARI. Treni del 1960, strade tortuose e impercorribili, porti e aeroporti non collegati fra loro. Se si osserva il nord Sardegna dal punto di vista dei trasporti e della mobilità sembra di essere...

27 giugno 2014
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SASSARI. Treni del 1960, strade tortuose e impercorribili, porti e aeroporti non collegati fra loro. Se si osserva il nord Sardegna dal punto di vista dei trasporti e della mobilità sembra di essere ancora nel Medioevo. Una cartolina desolante emersa al convegno “Lo sviluppo del nord Sardegna: mobilità, trasporti e territorio”, che si è tenuto ieri nei locali di Promocamera, organizzato da Confapi Sardegna, in collaborazione con la Camera di Commercio. Un incontro tra esperti del settore al quale erano invitati anche gli assessori regionali al trasporto, al Turismo, e all’Industria, costretti a marcare visita perché impegnati nella vertenza per la realizzazione dell’ospedale San Raffaele di Olbia. Presenti e agguerriti, invece, i sindaci del territorio, con in testa i primi cittadini di Sassari, Alghero, Porto Torres, e l’assessore alla mobilità del Comune di Olbia, Davide Bacciu, che con la mediazione di Confapi hanno deciso di attivare un tavolo di concertazione permanente, per allearsi e formulare proposte condivise da presentare alla Regione. Proprio dalla voce dei sindaci si è levata la protesta contro le politiche sulla mobilità attuate fino a ieri dalla Regione, capace, secondo le accuse dei primi cittadini, solo di accentrare risorse e progetti su Cagliari e il suo hinterland, dimenticando il nord Sardegna. «Nell’agosto 2013 la giunta Cappellacci ha approvato un accordo quadro per gli investimenti sulle infrastrutture», ha spiegato il sindaco di Sassari, Nicola Sanna. «Per il nostro territorio, nella colonna relativa alle fonti di copertura, la cifra è zero. Tutti i progetti su Cagliari invece sono finanziati». Desolanti le parole del neo sindaco di Alghero, Mario Bruno: «Il Piano regionale dei trasporti è stato approvato dalla Giunta Soru nel 2008. Poi non è mai arrivato in Consiglio regionale», ha attaccato Bruno. «L’aeroporto è in una situazione drammatica. Se non si trovano 17 milioni per la ricapitalizzazione, perderemo lo scalo di Fertilia». I soldi sono alla chiave di tutto. «Il Comune di Porto Torres è costretto a dilapidare il proprio bilancio per garantire quel minimo di servizi che sono indispensabili per il corretto funzionamento dell’area portuale, ma vi pare giusto che un Comune di appena 20 mila si debba sobbarcare i costi di servizi che vanno a vantaggio di tutta la Sardegna?», si è lamentato il sindaco di Porto Torres, Beniamino Scarpa. «Mancano tutti i servizi essenziali per dei collegamenti minimi con gli altri centri del territorio e con l’aeroporto. Il Comune ha pronti tanti progetti, ma servono i soldi per realizzarli, aspettiamo i finanziamenti, ma chi ce li darà? E quando?». Sulla necessità di un piano regionale dei trasporti hanno insistito anche i docenti dell’Università di Cagliari intervenuti nel dibattito, Paola Piras, Corrado Zoppi e Francesco Annunziata. Proprio quest’ultimo è stato il più incisivo: ««In Sardegna non avremo mai autostrade, perché non ci servono; ci servono strade a carreggiate separate. Non avremo treni ad alta velocità, ma dovremo insistere per avere un sistema integrato intermodale», ha spiegato il docente di Costruzioni di strade, ferrovie e aeroporti. «In qualunque parte d’Europa, i passeggeri scendono da un’aereo e salgono su un treno. Da noi, in Sardegna no». Per tutti valgono le considerazioni del presidente Confapi, Italo Senes: «è arrivato il momento di cambiare il modo di pensare il nostro territorio, di come viverci in maniera sostenibile e, altrettanto sostenibilmente, sfruttarlo».

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