La Nuova Sardegna

Sassari

I due campioni del giavellotto che fecero onore alla città

I due campioni del giavellotto che fecero onore alla città

Un lettore rievoca le incredibili imprese agonistiche di Carlo Clemente alle Olimpiadi di Parigi e della stella nazionale Mario Bossalino

27 giugno 2014
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Sassari sportiva. Il mio amico Tore Sanna ha ricordato, nelle ultime due settimane, gli sport umili e piccoli della Sassari d’un tempo. Ora un altro amico, Giovanni Tola, ha un altro sport da ricordare, un po’ meno, come dire?, umile. Il lancio del giavellotto.

«Una volta si diceva dei sassaresi che erano bravi a tirare i crasti a mano libera: era quindi possibile che in città un giorno o l’altro potesse nascere qualche campione di lancio del giavellotto. Ma la diceria era nata durante le guerre, soprattutto la prima Grande guerra, nella quale i nostri concittadini si dice che si fossero distinti nel lancio delle bombe a mano, forse, appunto, ricordando le battagliole della loro infanzia. Anche nella seconda, quando invece della trincea nemica bisognava raggiungere il bersaglio mobile dei veloci carri armati alleati. È comunque certo che Sassari ha avuto due grandi campioni del giavellotto. Il primo e più famoso è Carlo Clemente, rampollo di una grande famiglia di mobilieri produttori di arredi in “stile sardo” conosciuti in tutto il mondo. Mi sembra giusto ricordarlo esattamente novant’anni dopo la sua sfortunata partecipazione alle Olimpiadi di Parigi (inaugurate ai primi di luglio del 1924). In quel momento Carlo deteneva il primato italiano con m. 56,80, che era una delle migliori prestazioni mondiali di quel momento. Non riuscì a qualificarsi per la finale, vinta dal finlandese Myyrä con m. 62,96».

«La tradizione dei giavellottisti sassaresi però continua con Mario Bossalino, fratello gemello di Gigi, anche lui atleta “eclettico”, bravissimo nelle corse ad ostacoli e poi decano dei giudici di gara sassaresi. Nel 1932Mario riuscì a battere il record di Clemente conla misura di m. 57,88, quando a Roma divenne campione italiano assoluto. Si trasferì poi nel Lazio dove fu direttore dell’Istituto superiore per l'Educazione fisicae coordinatore, sempre per l'Educazione fisica, della regione Lazio». «Il record sardo di Mario rimane uno dei più longevi nella storia dell’atletica sarda. Fu battuto solo trent’anni dopo da un altro sassarese, Paolo Pani, figlio del commendator Sebastiano G. Pani, ideatore delle prime linee di trasporto pubblico della città e “fondatore” del famoso Lido iride a Platamona. Per la cronaca, la nuova misura fu di m. 62,98.In seguito l’eccellenza in questa specialità è passata a Cagliari: i sassaresi non imbattono più come prima».

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