La Nuova Sardegna

Sassari

Ritardi nelle vaccinazioni contro la blue tongue

di Barbara Mastino
Ritardi nelle vaccinazioni contro la blue tongue

L’allarme lanciato da Luridiana e Canu, rappresentanti di Agrinsieme «Bene Ozieri, ma Regione e Asl intervengano presto in tutto il territorio»

26 giugno 2014
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OZIERI. «Troppe incertezze e ritardi sulla blue tongue». A denunciare il disagio degli allevatori sono questa volta le associazioni di categoria Cia e Confagricoltura, unite nel coordinamento provinciale “Agrinsieme”, che per voce dei presidenti Giovanni Canu e Matteo Luridiana lanciano un grido d’allarme rivolto alla Regione e alle Asl e mettono in guardia contro il rischio di contagio dagli altri territori: nel Goceano e nel Logudoro si è proceduto tutto sommato abbastanza bene, dicono i due presidenti, ma così non sta avvenendo altrove.

«Nonostante la Asl 1 di Sassari preveda di raggiungere entro il mese prossimo una copertura immunitaria vaccinale di almeno l’80 per cento, necessaria per evitare un nuovo dilagare dell’epidemia - dicono Canu e Luridiana -, denunciamo i ritardi con cui si sta procedendo all’immunizzazione nelle altre Asl della Sardegna: il rischio è di rendere vano lo sforzo fatto in alcuni territori, in particolare il Goceano e il Monte Acuto, dove la Blue Tongue aveva fatto la sua comparsa nell’estate 2013 e causato tanti danni agli allevamenti. Ancora quindi - aggiungono - crediamo che sia assolutamente inderogabile che la campagna di prevenzione venga resa più efficace con le misure di profilassi diretta, tese a combattere l’insetto vettore, che gli enti pubblici e gli allevatori non devono trascurare. La bonifica delle zone umide e le buone condizioni igienico-sanitarie degli allevamenti - dicono Luridiana e Canu - rappresentano di sicuro un lavoro faticoso ma siamo certi che, nel medio e lungo periodo, esse saranno foriere di buoni risultati: ecco perché auspichiamo una maggiore sinergia tra gli enti pubblici preposti e le aziende agricole, affinché si lavori in sinergia per salvaguardare il patrimonio zootecnico isolano».

Un altro appello è rivolto dai presidenti di Confagricoltura e Cia ancora alla Regione e anche ai Comuni, ai quali le due associazioni di categoria chiedono «che siano ristorati nell’immediato i danni del 2013 relativi ai capi morti e al mancato reddito, così come previsto dalle leggi approvate in consiglio regionale a settembre 2013 e nel maggio 2014».

Alcuni Comuni sono in ritardo, o non hanno “spalmato” bene gli indennizzi, e anche la Regione avrebbe dovuto fare molto di più. Tutto questo, come è ovvio, si ripercuote sul lavoro e sulle tasche degli allevatori, che oltre ad aver subito danni anche piuttosto ingenti si trovano spesso nell’impossibilità di affrontare nuovi investimenti ma anche, più semplicemente, di proseguire nella normale gestione del proprio lavoro. La blue tongue è sempre in agguato, e bisogna sia prevenire sia poter rimediare.

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