La Nuova Sardegna

Sassari

Fiori conquista il palio di Santu Bainzu

di Gavino Masia
Fiori conquista il palio di Santu Bainzu

Il fantino sennorese su Lampadina bissa il successo dello scorso anno in mezzo a una eccezionale cornice di pubblico

24 giugno 2014
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PORTO TORRES. E’ stato ancora una volta il cavaliere sennorese Antonio Fiori, in sella a “Lampadina”, a vincere la gara del Palio di Santu Bainzu centrando sei anelli in tre manche con il tempo di 26 secondi e 23 centesimi. Una vittoria salutata dal numeroso pubblico che assisteva lungo il percorso di via Mare, reso sicuro dalla presenza di volontari e forze dell’ordine, che ha sfidato il sole cocente per vedere ancora una volta il ritorno della tradizione equestre proposta dall’associazione Etnos con il patrocinio di Comune e Csv Sardegna Solidale.

Al secondo posto del podio è salito Salvatore Sechi di Porto Torres, con 5 anelli centrati in 18 secondi, e in terza posizione Luca Ligas di Ossi con 4 anelli ma con un tempo superiore di qualche decimo di secondo. L’evento ricco di tradizione e cultura – come ricordato più volte dallo speaker Giuliano Marongiu e dall’epigrafista medievale Giuseppe Piras –, ha abbinato anche la spettacolarità dei cavalieri al galoppo che tentavano di centrare con uno spadino l’anello.

Dopo la perfomance del tenore Francesco Demuro sul palco a due passi dalla torre Aragonese, star applaudita e reclamata per tutta la serata, hanno aperto il Palio la sfilata di Tamburini e trombettieri e i cavalieri in abito tradizionale. I primi a saggiare la pista avvolta dalla sabbia sono state le pariglie dell’associazione ippica Giara Oristanese, uno spettacolo nello spettacolo, poi le esibizioni delle amazzoni che hanno fatto da prologo alla gara dei quaranta cavalieri.

Gli anelli sospesi lungo il percorso, in sequenza a distanza di 35 metri uno dall’altro, erano il “bottino” che bisognava centrare cercando di impiegare minor tempo possibile durante le tre prove del percorso. Abilità e velocità alla fine sono state le qualità che hanno permesso al cavaliere sennorese di bissare il successo della prima edizione, illuminando la gara con il suo “Lampadina” e distanziando gli altri concorrenti più vicini che si sono fermati a quattro anelli. Al vincitore è andato un premio in denaro di 1000 euro, 400 euro al secondo e 200 euro al terzo classificato. Al di là della gara, comunque, dopo anni Etnos ha rinsaldato il rapporto che lega il cavallo ai turritani e al loro santo patrono, che affonda le radici nella storia più remota. Sanctus Gavinus infatti, citato nelle fonti per la prima volta nel Martirologio Geronimiano (fonte composta tra il 431 e il 450), dal punto di vista iconografico è spesso raffigurato come un cavaliere: la statua equestre che era posta in cima alla colonna in marmo cipollino nella piazza antistante l’abside orientale della Basilica di San Gavino, colonna effigiata anche dal pittore Simone Manca di Mores, ripropone sempre il santo come un cavaliere. Secondo la tradizionesarebbe stato San Gavino a ripescare una colonna dal fondo del mare per completare la Basilica a lui dedicata. Narrazione che nasce dal fatto che l’ultima colonna verso l’abside occidentale, brillante per i quarziti del marmo, appariva alla gente come se fosse perennemente bagnata. Dalla leggenda alla realtà del Palio, che per concludersi in bellezza si è spostato nella piazza “Martiri dell’Onda” per una serie di iniziative di musica sarda e gastronomia. Sul palco Maria Giovanna Cherchi e i Zeppara. Poi i gruppi folk Ampuriesu di Valledoria, i Tenores Coroneddos di Codrongianos, Il coro Paulicu Mossa di Bonorva e Li Bainzini dell’associazione Etnos.

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