La Nuova Sardegna

Sassari

Da Cossoine in marcia per la terra

Cresce la partecipazione contro il termodinamico e l’uso speculativo dell’energia

23 giugno 2014
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COSSOINE. Va in un crescendo di partecipazione e di intensità la “Marcia per la nostra terra” contro gli attacchi speculativi delle multinazionali del’energia, organizzata dal coordinamento sardo “Non bruciamoci il futuro”, e dai “Comitati sardi inRete”, cui anche il Comitato per il no al termodinamico di Cossoine aderisce e partecipa attivamente.

Così la terza tappa, quella del Medio Campidano, che si è snodata attraverso i centri di Guspini, Gonnosfanadiga, Villacidro, ha rappresentato una ulteriore passo avanti rispetto alle altre due, pur partecipate e intense anch’esse, di Sassari e di Macomer-Ottana.

Decine di comitati provenienti da tutta l’isola, amministratori comunali, cittadini, la Coldiretti con i trattori imbandierati di giallo: tutti hanno voluto riaffermare la forte opposizione ad una idea di sviluppo che sacrifica il bene più prezioso che la Sardegna possiede, la terra, in nome di disegni e di interessi che passano sopra la testa delle comunità locali, delle istituzioni, della storia e delle culture, per inseguire meramente e semplicemente logiche di profitto.

La manifestazione è iniziata a Guspini, con un corteo nel centro del paese aperto dai trattori degli agricoltori della zona aderenti alla Coldiretti. Poi, dopo una breve sosta sul sito dove la Energo Green vorrebbe realizzare un impianto termodinamico da 50 Mwe, su una superficie di 232 ettari, ed in mezzo ad un parco eolico con ben 35 torri alte 100 metri, i partecipanti hanno raggiunto Gonnosfanadiga, dove di nuovo hanno attraversato le vie del paese scandendo i loro slogan, per confluire ai piedi della scalinata che sovrasta il paese per gli interventi, fra gli altri, di Luciana Mele, del comitato “Terra che ci appartiene”, del sindaco, Sisinnio Zanda, di un rappresentante della Coldiretti.

Nel pomeriggio si è tenuta la manifestazione a Villacidro, con un corteo davvero numeroso aperto da alcuni ragazzi della locale banda musicale, che con tamburi e piatti hanno animato la marcia. Alla fine, il convegno dibattito “Un’isola, un solo progetto: lo sfruttamento irrazionale delle sue risorse naturali”, con gli interventi di molti dei comitati della zona, che hanno fatto il punto sugli innumerevoli progetti per nuovi interventi che interessano l’intero territorio della Sardegna.

Sul termodinamico, in particolare, è emerso che i due progetti di Villasor-Decimoputzu (Flumini Mannu, con una centrale da 55 MWe su 239 ettari) e Gonnosfanadiga–Guspini (50 MWe su 232 ha), sono già a “Via” (Valutazione di impatto ambientale) nazionale, grazie all’escamotage che ha portato la loro potenza termica sopra i 300 Mw – limite per la Via regionale. E la stessa sorte dovrebbe toccare ai due impianti previsti a Bonorva-Giave (50 Mwe su 235 ha) e Cossoine (30 Mwe su 160 ha), sempre che quest’ultimo vada avanti, dal momento che secondo voci ancora non controllate la Energo Green si starebbe ritirando da Su Padru.

Mario Bonu

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