La Nuova Sardegna

Sassari

Nubifragio nel Sassarese: disastro da dieci milioni di euro

di Salvatore Santoni
Nubifragio nel Sassarese: disastro da dieci milioni di euro

Prima stima dei danni durante il sopralluogo a Sorso e Sennori dell’assessore regionale Spano. Tavolo in Regione

22 giugno 2014
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SASSARI.  Una task force per curare le ferite della Romangia. È il risultato dell’incontro svolto ieri mattina nel palazzo Baronale di Sorso fra l’assessore regionale all’Ambiente, Donatella Spano, e i sindaci di Sorso e Sennori. Solo a Sorso sono 900mila gli euro spesi per gestire l’emergenza e oltre 10 milioni i danni complessivi. A Sennori la conta non è ancora terminata ma supera il milione. L’assessore visita le zone colpite e annuncia «saremo giusti e cercheremo di dare il massimo degli aiuti alla Romangia». All’incontro presenti anche i vertici territoriali del Corpo Forestale e il nuovo capo della Protezione Civile, Graziano Nudda. «Situazione drammatica, servono aiuti», dice il sindaco di Sorso, Giuseppe Morghen. Il sindaco di Sennori, Roberto Desini, chiede e ottiene il tavolo fra gli assessori regionali all’Ambiente, all’Agricoltura e ai Lavori pubblici: il primo incontro è previsto per martedì a Cagliari. Il viaggio fra le macerie. Mentre le diapositive del disastro vengono proiettate in sala, l’assessore Spano osserva con attenzione l’antipasto di quello che andrà a toccare con mano più tardi.

Seguendo la scia di fango lasciata dalla tempesta, gli amministratori hanno accompagnato Spano nelle campagne messe in ginocchio dalla calamità. Il tour degli orrori parte dal corso Vittorio Emanuele, dove il lastricato è saltato in aria sotto la spinta della fognatura, per continuare nella scuola media di viale Porto Torres, dove il muraglione che confina con gli spazi della stazione ferroviaria - vecchio di mezzo secolo -, sotto la forza delle acque si è letteralmente sbriciolato. Uno scenario impressionante tanto quanto la terra franata sotto i pilastri di sostegno del vecchio serbatoio a torre, adiacente alla scuola. La terza tappa è quella della storica fontana della Billellera, che a mezza altezza porta ancora i segni del fango venuto giù dal monte. Stesso discorso per il lavatoio comunale, che si trova più a valle, lungo il percorso naturale delle acque. La tappa finale è il ponte franato sulla SP81, che ha spezzato in due la viabilità della fascia costiera. La task force. Sulle modalità di ottenere finanziamenti l’assessore Spano è stata molto chiara. È necessario “fare squadra”, e quindi avanzare richieste in modo unitario evitando individualismi. «È necessario avere un coordinamento forte fra i comuni della Romangia in modo che le istanze siano coordinate e che le richieste rappresentino un pacchetto unico di esigenze, questo anche in termini di procedure», spiega l’assessore. Un monito che nella realtà si tradurrà nell’imminente costituzione di una task force di tecnici che lavorerà insieme per cercare di ottenere il massimo dalle richieste avanzate alla macchina regionale. La collaborazione è condizione necessaria ma non sufficiente. Infatti, per ragionare di conti è indispensabile ottenere il riconoscimento dello stato di emergenza e/o di calamità.

Il primo, che riguarda i casi di danni a persone e infrastrutture - la litoranea -, viene inoltrato dalla Regione alla presidenza del Consiglio e le probabilità di ottenerlo sono veramente poche. Lo stato di calamità naturale, invece, viene riconosciuto dal ministero dell’Agricoltura e si riferisce soprattutto ai danni subiti dalle colture. In questo caso, le probabilità che gli agricoltori e viticoltori colpiti dal nubifragio ricevano i giusti indennizzi sono buone. Su questo punto, il sindaco di Sennori Roberto Desini ha chiesto di poter ottenere un tavolo tecnico fra Comuni e assessorati regionali all’Ambiente, all’Agricoltura e ai Lavori Pubblici. Una richiesta che Donatella Spano ha accolto. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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