La Nuova Sardegna

Sassari

Rifiuti, opposizione contro il bando

Rifiuti, opposizione contro il bando

A Castelsardo una mozione per chiedere l’annullamento: «Troppe incongruenze»

19 giugno 2014
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CASTELSARDO. Il gruppo d’opposizione “Castelsardo 3.0” ha richiesto la revoca del bando di gara, in corso di pubblicazione, per l’affidamento dei servizi di igiene urbana, nel territorio comunale. Come è noto, l’appalto del servizio per la raccolta differenziata dei rifiuti è in scadenza nei prossimi giorni, come si evince anche dal calendario distribuito agli utenti che si ferma al 20 giugno, e dovrà proseguire in regime di proroga sino all’espletamento della gara. Visti i tempi tecnici necessari al procedimento, il nuovo servizio non potrà, con tutta probabilità, entrare in funzione prima del prossimo ottobre, «nonostante la delibera della giunta comunale del 30 ottobre scorso – si legge nella mozione sottoscritta da Roberto Fiori (primo firmatario ed ex assessore all’Ambiente), Matteo Santoni, Assunta Palmas, Daniele Gazzano e Loredana Bianco – con la quale si dava mandato agli uffici di predisporre il bando, il capitolato è stato pubblicato solo il 19 maggio scorso e presenta molte incongruenze». Negli elaborati del bando non si prevede, infatti, la pulizia delle spiagge né figurano i costi per la fornitura e distribuzione di sacchetti il cui approvvigionamento rimarrebbe a carico delle utenze. Si prevede inoltre un ritorno ai cassonetti (specifici per la raccolta di abiti usati) mentre a tutt’oggi questo servizio viene svolto, gratuitamente per le casse comunali, mediante la modalità porta a porta «si parla infatti di contenitori stradali già presenti sul territorio comunale che dovranno essere incrementati – sottolinea la minoranza - e di conferimento dei materiali ingombranti all’Ecocentro di via Ariosto a Sassari e non a quello, attualmente in uso, in località Multeddu. Si prevede inoltre l’introduzione di un nuovo circuito di raccolta degli oli esausti mentre il servizio è già attivo da circa due anni con eccellenti risultati, a costo zero per le casse comunali. Queste ed altre inesattezze dimostrano che chi ha elaborato il bando non conosce né tiene assolutamente conto della realtà della nostra città. L’appalto, se espletato con questo regolamento, potrebbe portare ad un aumento dei costi per l’utenza e a un ricavo spropositato per chi si aggiudica il servizio perché non impegna la società aggiudicataria a incentivare la raccolta, anzi il Comune si potrebbe ritrovare a dover sostenere ulteriori maggiori costi per lo smaltimento. Nell’appalto in corso, se non si fosse raggiunto il 65% di raccolta differenziata, le sanzioni sarebbero state a carico della ditta mentre, superata la soglia (si è raggiunto, quasi da subito, il 70% di raccolta differenziata), gli incentivi venivano ripartiti a metà con il Comune. Nel nuovo appalto, se si dovesse spendere una cifra maggiore per lo smaltimento, l’onere sarebbe tutto a carico della comunità. Con uno studio attento del bando si otterrebbe un risparmio di risorse che potrebbero essere utilizzate per alleviare le bollette dei cittadini». Si chiede quindi che il bando venga revocato “in regime di autotutela”, un provvedimento previsto dalla legge laddove vi siano concreti interessi pubblici che rendano inopportuna e sconsigliabile la prosecuzione della gara. La mozione verrà posta all'ordine del giorno e discussa nel prossimo consiglio comunale».

Donatella Sini

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