La Nuova Sardegna

Sassari

Liquami in spiaggia, arriva la Forestale

di Gavino Masia
Liquami in spiaggia, arriva la Forestale

Sopralluogo degli agenti sul lungomare dopo l’ennesimo caso di tombini intasati che scoppiano dopo un acquazzone

19 giugno 2014
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PORTO TORRES. Il problema dei tombini dello Scoglio Lungo che scoppiano a ogni acquazzone che cade sulla città, per colpa del collettore fognario che va in pressione perché sottodimensionato, sta destando interesse anche nel Corpo forestale. Che infatti martedì ha effettuato un sopralluogo nella zona “incriminata” del lungomare. L’ispezione degli agenti è conseguente all’esposto formalizzato nei primi giorni di aprile dal comitato Tuteliamo il golfo dell’Asinara, dopo che in una giornata di pioggia le acque della fogna avevano fatto saltare i tombini e, attraversando la spiaggia, erano finiti in mare. L’ispettore del Corpo forestale, Luigi Dore, ha percorso tutta la costa portotorrese, dallo Scoglio Lungo fino al “trampolino”, verificando personalmente quanto documentato nell’esposto del Comitato e dal video pubblicato sulla pagina facebook. Situazioni che si conoscono da tempo, ma che vengono prepotentemente alla luce nei periodi di pioggia causando un disservizio notevole (oltre ai danni) alle attività commerciali che hanno investito economicamente in quella zona. Sono state raccolte testimonianze anche dai gestori del Lido Bar, la struttura che più di altri deve affrontare il disagio, che proprio nella mattinata di lunedì hanno trovato due turisti rannicchiati sulle sedie dei tavolini che si trovavano all’esterno, dopo che il marciapiede era stato inondato dai reflui fognari.

Durante il sopralluogo i membri del Comitato hanno collaborato con gli agenti della forestale per individuare il punto da cui sgorgano i reflui, che a quanto pare son risultati fortemente contaminati da batteri fecali, azoto e fosforo. «È sconcertante vedere i bambini fare il bagno e giocare nel canalone formato sulla spiaggia appena il giorno prima dalle acque di fogna tracimate dai tombini - attacca il presidente del Comitato, Giuseppe Alesso -. Abbiamo segnalato questa situazione degna di un paese del quarto mondo a fine marzo con un video documentario sulla pagina facebook, visto da più di 6000 persone, ma non è servito a nulla: anzi, chi di dovere ha persino detto che denunciare questi fatti non aiuta la città». Per chi fa commercio in quella zona assicura che la spiaggia dello Scoglio Lungo non ha una pulizia periodica come invece dovrebbe farsi in un arenile particolarmente frequentato dalle famiglie, e questa situazione sta creando malcontento anche agli abituali frequentatori. L’amministrazione comunale dovrebbe avere a disposizione da qualche anno un progetto per sistemare a dovere tutta la zona a due passi dalla spiaggia, intervenendo decisamente sui sottoservizi, ora però deve trovare il coraggio di mettere una cifra a bilancio per salvaguardare quella parte di +lungomare che rischia di compromettersi.

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