La Nuova Sardegna

Sassari

Rissa a Li Punti, vigilanza continua

Sempre grave uno dei feriti, sei gli arrestati. Sequestrati coltelli e altre armi

18 giugno 2014
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Sono sempre gravi le condizioni di Francesco Garau, 26 anni, ferito con una coltellata al fianco (con interessamento del fegato) nella mega rissa che è scoppiata domenica notte a Li Punti, in via Nicolò Piras. Il giovane è in stato di arresto in ospedale, la prognosi è riservata, ma dopo l’intervento chirurgico al quale è stato sottoposto non dovrebbe essere più in pericolo di vita. E in ospedale resta Massimo Piras, 38 anni, che ha riportato lesioni meno gravi. Complessivamente i feriti nella battaglia tra le due famiglie contrapposte (i Garau e i Pinna) sono quattro con lesioni provocate dalle coltellate e altri arnesi utilizzati nello scontro, compresi un forchettone per arrostire e una mazza da baseball. Gli altri arrestati sono Fabrizio Pinna, 26 anni, suo padre Giulio Pinna, 60, e Luigi Garau, 53, padre di Francesco. Nei guai anche un figlio minore al quale, tra l’altro, è stato contestato al momento il tentato omicidio (si sarebbe assunto la responsabilità di avere colpito uno dei rivali con alcune coltellate). L’attività investigativa di carabinieri e polizia è in pieno svolgimento anche per chiarire altri aspetti della furibonda lotta di quartiere nella quale sono state coinvolte una trentina di persone.

Dopo la notte di follia che ha creato una situazione grave in via Piras e nelle zone adiacenti il complesso condominiale delle case popolari, le forze dell’ordine hanno intensificato la vigilanza per prevenire eventuali altri problemi. Il rapporto sulla vicenda è stato presentato alla procura della Repubblica: considerato che gli arrestati hanno precedenti significativi, potrebbero scattare anche altri provvedimenti. (g.b.)

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative