La Nuova Sardegna

Sassari

Niente affitto, e così la caserma è salva

di Salvatore Santoni
Niente affitto, e così la caserma è salva

Il Comune di Sennori ha deciso di rinunciare al canone di 30mila euro annuali e la stazione dei carabinieri non chiuderà

17 giugno 2014
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SENNORI. I carabinieri della stazione di Sennori rimangono al loro posto e non si muoveranno di un millimetro. Il Comune romangino, proprietario della caserma, rinuncerà ai circa 30mila euro della locazione pur di mantenere un «presidio essenziale». Dopo il taglio ministeriale delle caserme annunciato l’anno scorso - per effetto della legge sulla spending review - che prevedeva la soppressione del distaccamento di Sennori con relativo accorpamento alla Tenenza di Sorso, il Comune di Sennori è intervenuto per scongiurare il trasferimento dei militari guidati dal comandante Giuseppe Innocenti. «È un impegno che l’amministrazione comunale aveva preso circa un anno fa e ora è diventato realtà», dichiara il sindaco Roberto Desini. E l’opposizione incalza «bravi, ma era una nostra proposta».

L’ufficialità è arrivata con la comunicazione al ministero dell’Interno, dopo che l’amministrazione comunale aveva scelto di rinunciare al canone d’affitto dei locali che ospitano la caserma. Nei giorni scorsi il sindaco Roberto Desini ha comunicato alla prefettura di Sassari la scelta dell’amministrazione. «In ossequio alla legge n. 135 del 7 agosto 2012 (la cosiddetta spending review), l’amministrazione comunale trasforma la locazione dello stabile di proprietà comunale adibito a locale caserma dei carabinieri in comodato gratuito», si legge in una nota. L’amministrazione di Sennori aveva di fronte due opzioni: rinunciare al presidio dei militari, e quindi anche ai 30mila che il ministero versa annualmente nelle casse comunali per il canone di locazione o rinunciare ai 30mila euro e mantenere lo status quo. Una scelta – quella di sacrificare l’introito annuale e mantenere il presidio – che l’amministrazione ha maturato per ovvie ragioni d’opportunità. Se è vero che il bilancio comunale sarà alleggerito ogni anno di circa 30mila euro di entrate, è anche vero che il servizio prestato dai militari della stazione locale ha un valore nettamente maggiore, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista sociale. «La decisione del sindaco fa fede a una precisa delibera assunta dal consiglio comunale, con la quale si dava mandato al primo cittadino di adottare tutte le soluzioni possibili per evitare la chiusura della Stazione dei carabinieri di Sennori», continua il comunicato.

Ma la storia del “salvataggio” dei carabinieri parte da lontano. Infatti, dell’importanza della loro presenza a Sennori, lo avevano capito anche i consiglieri d’opposizione che - circa due anni fa - avevano fatto le barricate in consiglio comunale per approvare una mozione (poi bocciata). «La nostra proposta di azzeramento del canone, presentata attraverso una mozione consiliare, è stata respinta tempo fa dalla stessa maggioranza che oggi si loda per aver trovato la soluzione miracolosa», attaccano i consiglieri di minoranza.

Ora sembra che il pericolo sia stato scongiurato definitivamente. E a dimostrazione del fatto che non sempre i tagli vengono per nuocere, il sindaco spiega che in questo caso sono fatti nell’interesse dei cittadini. «Siamo stati i primi in Sardegna – conclude Desini – a utilizzare la norma della spending in modo positivo. Un paese come Sennori, che conta 7500 residenti e la più alta densità abitativa della provincia di Sassari non può permettersi di rinunciare alla presenza costante dei carabinieri e della loro caserma».

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