La Nuova Sardegna

Sassari

Test antitubercolari, è protesta

Test antitubercolari, è protesta

Cia e Confagricoltura: bloccata la vendita dei bovini, la Regione intervenga subito

07 giugno 2014
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OZIERI. Cia e Confagricoltura tornano all’attacco contro la carenza di test antitubercolari per i bovini che sta bloccando la movimentazione dei capi. In una nota congiunta dei presidenti Fabio Chessa e Giannetto Arru Bartoli le due associazioni agricole, anche a nome del coordinamento provinciale Agrinsieme, lamentano nuovamente la grave situazione venutasi a creare dalla fine di aprile con la scadenza degli ultimi test disponibili. «Nonostante le proteste del mese scorso – dicono – persiste ancora l’impossibilità di svolgere il test antitubercolare di routine necessario per poter movimentare i capi bovini destinati all’ingrasso o al macello. Sebbene l’assessorato regionale alla Sanità abbia annunciato già dal 16 maggio la disponibilità dei test – sottolineano le organizzazioni agricole – ancora oggi e nuovamente mancano le dosi necessarie per far fronte alle necessità del territorio: una grave inadempienza che sta letteralmente mettendo in ginocchio gli allevatori del Logudoro e della Gallura , impossibilitati a procedere alla vendita e movimentazione dei capi».

« Chiediamo pertanto – dicono Chessa e Arru Bartoli – un intervento urgente della Regione Sardegna e dell’assessore alla Sanità affinché si ponga rimedio a questa situazione incresciosa: non è tollerabile che nel 2014 il Servizio di Prevenzione non sia in grado di fornire risposte a un problema che non comporta grandi investimenti ma che è alla base della attività di routine dell’allevamento».

Nella nota i due presidenti toccano anche altri temi basilari per il comparto, come la prevenzione della Blue Tongue, della quale denunciano i ritardi, e annunciano azioni clamorose se la Regione non interverrà prontamente per porre rimedio alle sue «gravi inadempienze: «Se nel giro di qualche giorno non sarà posto rimedio al problema e alla manifesta incapacità organizzativa del Servizio Regionale di Prevenzione gli allevatori di bovini non potranno ulteriormente pazientare e la “vertenza sanitaria” sarà portata all’attenzione delle più alte autorità regionali e nazionali». (b.m.)

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