La Nuova Sardegna

Sassari

Pinna Parpaglia racconta i primi centauri

di Roberto Spezzigu
Pinna Parpaglia racconta i primi centauri

Nel volume “Alzavalvola e pedivella” le nostalgie (non solo motociclistiche) della Sassari anni Trenta

03 giugno 2014
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SASSARI. La grande passione per la motocicletta motivo e mezzo per una rievocazione storica di fatti e personaggi di una Sassari lontana, quella compresa nell'arco temporale tra gli anni Trenta e Cinquanta, attraverso la storia dei motori, o come li chiama l’autore «motomezzi». È stato presentato nei giorni scorsi al villino Ricci il libro dal titolo “Alzavalvola e pedivella. Nostalgie non solo motociclistiche di Sassari e dintorni 1930-1950”, di Paolo Pinna Parpaglia, edito a cura del club autostoriche “Il Volante” di Sassari. Pinna Parpaglia, per tanti anni docente al Liceo Azuni ma da sempre appassionato di motori e di moto, dopo la sua fortunata pubblicazione di “Motori Lontani” (volume giunto alla terza edizione) ha deciso di dedicare un nuovo lavoro al mondo dei motori e specificamente alle motociclette appartenenti al periodo che va all'incirca dagli anni 30 ai 50. L’evento, ideato e proposto dal club Il Volante presieduto da Wanda Casula, che ha fatto gli onori di casa, rientra nell'ambito delle iniziative per promuovere la manifestazione automobilistica rievocativa della Scala di Giocca-Osilo (in programma per il prossimo 14 e15 giungo).

Preceduta dall'esposizione di motocicli d'epoca costruiti tra il 30 e il 50 nel piazzale del Villino Ricci la presentazione del racconto, intriso di passione nostalgia per una Sassari che non esiste più da tanto tempo, è stata seguita con molta attenzione da un pubblico di grandi appassionati. «Questo mio nuovo lavoro - racconta l’autore Pinna Parpaglia - è nato sulla scia dei ricordi e della grande passione per i motori. Sono sempre stato attratto dai motori e ho iniziato a guidare la macchina di mio nonno, Ugo Righi, fin da giovanissimo. Era una Fiat 500 14/spider e poi ho sempre avuto una grande passione per le motociclette. Ne ho avute- dice l’ex docente classe 1934 - cinque di grossa cilindrata e guido ancora, soprattutto le macchine ma ogni tanto anche le moto».

Cosa sia la smisurata passione per le moto la mostra poi l'appassionato proprietario dell'ammirata Guzzi Gt 16 del 1931, Gavino Terrosu, collezionista di oltre 30 moto di questa moto, “riesumata” e perfettamente restaurata , e ancora funzionante (il proprietario l'ha messa in moto ed è andato via in sella attraversando la città). Terrosu ha descritto con dovizia di particolari questo oggetto dei desideri di tanti appassionati di motociclette d'epoca e di come lo curi e lo custodisca gelosamente.

Roberto Spezzigu

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