La Nuova Sardegna

Sassari

DISAGI E PROTESTE

Ambulanze in “ostaggio” per carenza di lettighe

Ambulanze in “ostaggio” per carenza di lettighe

SASSARI. C’è carenza di lettighe al Pronto soccorso e l’inconveniente sta determinando un disagio che si estende anche al servizio di ambulanza. Quando arriva un mezzo di soccorso con un paziente,...

25 maggio 2014
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SASSARI. C’è carenza di lettighe al Pronto soccorso e l’inconveniente sta determinando un disagio che si estende anche al servizio di ambulanza. Quando arriva un mezzo di soccorso con un paziente, infatti, comincia il giro della barella mobile che viene trattenuta fino a quando non si arriva al completamento dei controlli nei diversi reparti. Così accade che l’ambulanza venga tenuta in “ostaggio” anche per lungo tempo, fino a quando non è possibile riavere indietro la lettiga. Senza quella dotazione, infatti, l’ambulanza non può tornare in servizio e la “sosta prolungata” rischia di mettere in crisi il sistema che fa capo al 118.

«Accade, in effetti – raccontano i rappresentanti delle associazioni convenzionate con il servizio del 118 – che durante la permanenza in pronto soccorso per attendere la restituzione della lettiga, arrivino nuove chiamate di intervento alle quali non è possibile rispondere. E questo rischia di trasformarsi in una nuova emergenza».

La situazione si era già manifestata un paio d’anni fa, poi era stata parzialmente risolta. Nel senso che c’era stato un potenziamento delle lettighe e le soste si erano ridotte. Ora si è tornati alla stessa condizione che aveva suscitato numerose proteste. Il personale in servizio in ospedale non può dare risposte e, soprattutto, non può fare miracoli. Il trasferimento dei pazienti, infatti, non può che avvenire utilizzando le lettighe sulle quali arrivano. E questo perché nella struttura non è presente un numero sufficiente di barelle.

L’Asl è stata sollecitata più volte affinchè vengano adottati interventi idonei per risolvere il problema. La questione è ovviamente di carattere finanziario, nel senso che i fondi vengono annunciati ma non risultano disponibili. Almeno finora. Così i disagi si ripetono e aumentano fino a determinare una situazione che potrebbe sfuggire di mano, specie se dovesse verificarsi una emergenza in cui - per le stesse ragioni - non è possibile assicurare un intervento di soccorso nei tempi stabiliti.

In fondo si tratta di una questione di primo piano, considerato che si parla di sanità pubblica, di servizi essenziali e soprattutto di soccorso e pronto intervento. Per questo la vicenda merita una soluzione in tempi rapidi, per dare risposte adeguate e certezze a chi ogni giorno lavora per migliorare il livello del pronto intervento e del soccorso. Che poi significa salvare vite umane.©RIPRODUZIONE RISERVATA

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