La Nuova Sardegna

Sassari

Strade della città ridotte a un colabrodo

di Andrea Massidda
Strade della città ridotte a un colabrodo

Dal centro alla periferia l’asfalto delle vie è disseminato di buche. Ora in tanti minacciano di chiedere i danni al Comune

21 maggio 2014
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SASSARI. Invisibili perché subdolamente mimetizzate con l’asfalto, quasi fossero mine dimenticate da chissà quale guerra giacciono sulle strade della città in attesa che la vittima di turno ci passi sopra. Poi, quando piove, spariscono nell’acqua e se è possibile risultano ancora più insidiose, per non dire diaboliche. E anche se a differenza degli ordigni bellici non ti fanno saltare in aria, le tantissime buche sparse qua e là nelle vie di Sassari riescono comunque a farti perdere tempo prezioso costringendoti a riportare a norma la pressione delle gomme dell’automobile. Se va bene. Perché nella peggiore delle ipotesi possono addirittura farti cadere in moto o mandare a monte il tuo personalissimo piano familiare di spending review: nel senso che passi un mese a risparmiare su tutto e poi in un istante ti partono centinaia di euro per cambiare pneumatici, raddrizzare cerchioni, rifare convergenza ed equilibratura.

Automobilisti esasperati. Alzi la mano chi, trovandosi al volante, non ha mai imprecato contro certi fossi che spuntano improvvisamente sulla carreggiata e inghiottono buona parte delle ruote. Un disagio diffuso un po’ ovunque, per la verità, ma che in città è diventato ormai così frequente che molti sassaresi stanno perdendo la pazienza e segnalano il problema anche alla redazione della Nuova Sardegna, scrivendo e.mail o telefonando ripetutamente per lamentarsi. E tra questi sono parecchi quelli che annunciano una richiesta di risarcimento al Comune, di fatto responsabile dello stato delle strade, seppure a ben vedere i danni all’asfalto spesso sono causati da imprese che nulla hanno a che fare con l’amministrazione locale.

Vie colabrodo. Del resto basta fare un giro per i quartieri, da quelli centrali a quelli periferici, per rendersi conto che le proteste non sono affatto infondate. In via Pasubio (nel rione Cappuccini) al centro della strada c’è quasi una voragine, esattamente come in via Napoli, viale Dante, via Torres, viale san Francesco, corso Vico e via Milano, simile a certi percorsi tortuosi delle play station. Terribile, poi, il fosso che s’incontra quando provenienti dal cavalcavia si oltrepassa il semaforo per immettersi in corso Trinità, come se non bastasse lo stato piuttosto precario dei lastroni di pietra. In altre parole, gli ammortizzatori delle vetture sono sottoposti a continuo stress, ché se fossero umani finirebbero dritti da uno psichiatra, invece che da un meccanico. Va da sé che nell’agenda del futuro sindaco ci dovrà per forza essere il ripristino dell’asfalto sulle strade.

L’esperto. A confermare che la situazione non si può più sottovalutare è anche Francesco Niolu, che da una vita lavora nell’azienda familiare di ricambio pneumatici. «Effettivamente - spiega - tutti i giorni abbiamo a che fare con automobilisti che finiscono dentro le buche. Alcune di queste sono così grandi che persino i fuoristrada rischiano di rovinarsi».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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