La Nuova Sardegna

PORTO TORRES. «I negozi automatici H24 sono assoggettati alla medesima fiscalità amministrativa e contributiva degli esercizi commerciali, dove è possibile ricondursi al proprietario dell’attività, e tutti gli H24 hanno un numero telefonico obbligatorio al proprio interno, richiesto peraltro dalle forze dell'ordine, al quale potersi rivolgere per qualsiasi necessità». Comincia così la risposta dell’amministratore unico degli H24 Projet, Tiziana Idini, ai commercianti del centro cittadino che lamentavano un vistoso calo delle loro attività dovuto alla presenza dei distributori automatici. «Tutti i giorni i negozi automatici H24 vengono puliti e caricati delle merci necessarie dai titolari che generalmente sono persone del posto o da chi per loro – aggiunge l’amministratore –, quindi è assai semplice poter interloquire, senza dimenticare il ruolo sociale che i negozi automatici svolgono esercitando azione calmieratice dei prezzi al consumo e dando possibilità a chi non può permettersi di sedersi al tavolino a prendere un caffè, sorseggiare una bibita o mangiare un panino, di acquistare gli stessi prodotti pagandoli anche meno della metà». Per i responsabili dei distributori appare poi singolare l'assunto di realizzare i negozi automatici solo nell'estrema periferia per poter dare "servizio": «Ma se di servizio si tratta, posto che tutti dovremmo dare servizio, perché non lo fanno loro?. Ci preme sottolineare che anche quando vi sono giorni di festa i negozi automatici sono sempre aperti, 24 ore su 24, e pronti a dare ausilio alle normali necessità della gente che ha bisogno di bere o mangiare qualcosa». (g.m.)