La Nuova Sardegna

Sassari

Detenuto s’impicca, gli agenti lo salvano, si taglia le vene e lo salvano di nuovo

Detenuto s’impicca, gli agenti lo salvano, si taglia le vene e lo salvano di nuovo

E’ successo nel carcere di Bancali, adesso è sorvegliato 24 ore su 24

04 maggio 2014
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SASSARI. Ha tentato di impiccarsi, ma l'intervento della polizia penitenziaria ha evitato che i suoi propositi suicidi si realizzassero. Qualche ora dopo ha provato a togliersi la vita di nuovo tagliandosi le vene dei polsi, e anche in questo caso è stato fermato in tempo. Il duplice episodio è avvenuto ieri nel carcere sassarese di Bancali.

Protagonista un detenuto maghrebino che nei mesi scorsi aveva rivolto minacce di morte agli agenti della polizia penitenziaria, mostrando i primi segni di disagio rispetto alla vita in carcere.

Ieri è stato salvato dalla prontezza del poliziotto di turno, che durante un normale controllo ha notato l'uomo, già cianotico e quasi esanime. L'immediato intervento dell'agente, insieme ai rinforzi allertati dallo stesso, hanno impedito il peggio.

Qualche ora dopo il detenuto ha tentato di nuovo di farla finita, ma anche in questo caso è stato fermato per tempo. Attualmente viene sorvegliato a vista 24 ore su 24.

A riferire dell'episodio è Domenico Nicotra, segretario generale aggiunto dell'Osapp, l'Organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria. «Questa è la polizia penitenziaria - commenta il sindacalista - si tratta di uomini che per poco più di 1300 euro al mese salvano vite umane e subiscono aggressioni fisiche da parte dei detenuti».

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