Dieci borse di studio alle eccellenze del liceo
Studenti dello Scientifico Spano premiati per l’ottima carriera scolastica Allievi con voti alti e medie da capogiro, dopo esperienze anche alle “Olimpiadi”
SASSARI. Il liceo scientifico “Spano” ha premiato i suoi studenti migliori. Dieci le borse di studio consegnate l’altra mattina nel l’aula magna dell’istituto di via Monte Grappa. Voti altissimi e medie da capogiro per gli allievi modello che hanno fatto inorgoglire il dirigente scolastico Francesco Accardo e i docenti presenti alla cerimonia.
«L’obiettivo delle borse di studio, da 100 euro ciascuna - afferma il preside - è quello di incentivare i ragazzi a perseguire traguardi scolastici sempre più alti, nella piena coscienza che la cultura e il sapere devono rimanere base per la formazione e la crescita degli uomini e delle donne del domani».
Dieci i nomi che rendono giustizia allo studio e all’impegno profuso negli anni sui banchi di scuola, nell’anno scolastico 2012-2013: Luisa Carbone, Carlo Mereu, Pietro Muzzeddu, Daria Dessì, Luca Pizzalu, Marco Pinna. Le altre cinque borse sono state assegnate dalle Commissioni a seguito della correzione delle prove sostenute dagli allievi nelle diverse materie di studio: due le borse di studio consegnate a Mario Zichi, rispettivamente in Fisica e in Matematica; Pietro Muzzeddu premiato per la chimica; Paolo Floris per il Latino e Nicola Sanna per la Lingua inglese.
È emozionato Pierluigi Muzzeddu che frequenta la quarta G allo Spano. Ragazzo dall’acuta intelligenza, partecipa con successo anche a competizioni extra scolastiche. Vincitore del concorso intitolato a Evelina Mameli Calvino con un elaborato di grande spessore filosofico, Pierluigi è anche uno sportivo (ha giocato in serie B pallavolo nella Silvio Pellico) e sogna di diventare medico.
E poi c’è anche Mario Zichi della quinta E, asso nella manica alle Olimpiadi di Matematica e finalista per il quarto anno successivo a Cesenatico. Eccellenze della Sardegna? Certamente. E sarà il caso di tenersele ben strette sin da ora - commentano alcuni docenti - per non arrivare a dire poi quella espressione che proprio non ci piace ma che è dannatamente vera: “fuga dei cervelli“.